Nell’incontro con Merz nello Studio Ovale, Donald Trump non si è risparmiato nel commentare la scelta di Musk di fare un passo indietro nei suoi confronti, esprimendo la sua profonda delusione.
“Avevamo un grande rapporto. Non credo che lo avremo più. Mi è sempre piaciuto Elon, ma sono molto deluso da lui“, ha detto Donald Trump in merito al suo ex collega di campagna elettorale. Mai si sarebbe aspettato di scatenare l’ira del patron di Tesla che in queste ore, non solo ha risposto a tutte le affermazioni del tycoon, contraddicendolo, ma ha anche fatto uscire i segreti più intimi. E dopo qualche ora di scontro, Musk sgancia la bomba: “Trump è nei file di Epstein, per questo non sono stati resi pubblici”.
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Tra i due è iniziata una vera e propria guerra mediatica che non finirà presto. Il patron di Tesla non ha alcuna intenzione di fermarsi, ritenendosi autore della vittoria del tycoon. Non esclude la formazione di un nuovo partito e chiede l’l’impeachment.
Elon Musk sbugiarda Trump
Innanzitutto Elon Musk su X ha voluto sottolineare che, senza di lui, il tycoon avrebbe perso le elezioni. Per questo, Donald Trump è molto ingrato nei suoi confronti. Effettivamente l’endorsment portato dall’imprenditore è stato molto importante ed anche gli investimenti fatti nella campagna elettorale.
Trump a Merz ha anche detto: “Elon conosceva tutti gli aspetti interni della legge, meglio di chiunque sia seduto qui, sapeva tutto, non ha avuto nessun problema, ma all’improvviso sono arrivati i problemi quando ha scoperto che venivano tagliato l’obbligo delle auto elettriche, perché sono miliardi e miliardi di dollari“.
Ma anche su questo è stato sbugiardato da Musk, che ha scritto: “Falso, questo disegno di legge non mi è mai stato mostrato nemmeno una volta ed è stato approvato nel cuore della notte così in fretta che quasi nessuno al Congresso ha avuto il tempo di leggerlo“. Dunque sembrerebbe che il tycoon abbia fatto tutto in maniera autonoma, non prendendo in considerazione le volontà del suo amico e sostenitore.
Inoltre sempre Musk, su X ha rilanciato un vecchio tweet di Trump che recitava: “Nessun membro del Congresso dovrebbe essere rieleggibile se il bilancio del nostro Paese non è in pareggio: i deficit non sono ammessi!” ed ha aggiunto, ironizzando: “Non potrei essere più d’accordo“.
Elon Musk chiede l’impeachment: Trump teme l’avversario?
L’amicizia in pochi mesi è finita al capolinea, ma Trump non si sarebbe mai aspettato che Musk, ben presto, si sarebbe trasformato nel suo peggior nemico. Tanti segreti che avevano condiviso stanno uscendo fuori e il tycoon teme il peggio.
Elon ha rivelato che il presidente americano è presente nei file che riguardano Epstein, il caso di abusi sessuali più grande della storia. Secondo il patron di Tesla è proprio per questo che quei file non sono stati pubblicati, altrimenti il tycoon correrebbe un grosso rischio.
Trump non può non contrattaccare ed ha deciso di minacciare l’ex amico di tagliare tutti i sussidi e i contratti governativi che lo riguardano “per risparmiare”. Ma ciò, anziché placare Musk, gli ha dato la spinta ad andare ancora oltre: “SpaceX inizierà lo smantellamento di Dragon“, ha a quel punto minacciato l’imprenditore. Ma il botta e risposta è durato a lungo, fin quando il patron di Tesla ha aperto un sondaggio online: “Vorreste che fondassi un nuovo partito?“, per l’84% ha vinto il sì. Poi l’affondo: la richiesta di impeachment: “Trump dovrebbe essere sottoposto a impeachment e sostituito da JD Vance“, ha scritto un utente e Musk prontamente gli ha dato ragione.
Anche sui dazi il patron di Tesla ha commentato, rivelando che secondo lui si avvicina un periodo nefasto per gli Usa: “I dazi di Trump causeranno una recessione nella seconda metà di quest’anno“.
La risposta di Trump: è tranquillo
Alla Ccn Donald Trump ha commentato la disputa ed ha rivelato: “Non ci penso proprio ad Elon Musk, è un poveraccio“.
Ha poi rivelato che il suo unico pensiero attuale è la politica e che è soddisfatto dei risultati raggiunti e secondo lui tutto sta andando tutto come voluto.
Da cosa è nata la disputa tra Elon Musk e Trump
Per capire da cosa è nato questo livore bisogna andare indietro di qualche giorno quando Musk ha espresso la sua idea sul Big Beautiful Bill, la proposta di legge dei repubblicani, già passata alla Camera e che ora è in Senato per la discussione. Ciò apporterebbe alcuni tagli fiscali e porterebbe ad aumentare la spesa per la sicurezza nazionale.
Elon Musk, sin da subito, ha espresso la sua non approvazione, definendo questo disegno di legge “disgustoso”. Ciò non è piaciuto a Trump, ritenendo in primis che era stato lo stesso imprenditore ad approvare tale proposta e poi che, comportandosi in questo modo, sta venendo meno al patto d’amicizia che avevano stretto durante la campagna elettorale.
Per anni Trump è stato definito un “cavallo impazzito” della politica, ma adesso ha di fronte a sé una persona forse meno diplomatica di lui e per la prima volta gli americani lo vedono in difficoltà, non pronto a rispondere a tono a degli attacchi pesanti. I due grandi imprenditori, che avevano stretto un’alleanza forte e solida, adesso si trovano l’uno contro l’altro e questa divisione potrebbe mettere ulteriormente in crisi gli Usa.
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