Nel corso del World Economic Forum che si sta svolgendo a Davos, il presidente argentino Javier Milei, riferendosi al suo “caro amico” Musk, lo difende per il presunto saluto nazista, dichiarando nel suo intervento che si tratta di un “gesto innocente”.
Il gesto di Musk
Elon Musk, nel giorno dell’insediamento del nuovo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, chiude il suo discorso con un saluto che solleverà poi non poche polemiche sui media. Definito come un gesto nazista, il braccio teso ha, infatti, riscosso commenti che alludono ad un presunto saluto romano, nonché, secondo alcuni, simbolo di ritorno al Fascismo.
Leggi Anche
Alla Capital One Arena di Washington, il tech miliardario, avrebbe ringraziato i sostenitori affermando di voler “solo dire grazie per averlo reso possibile” ed inseguito battendosi il petto ha alzato il braccio destro tendendo verso l’alto. In sui difesa, è subito intervenuto Andrea Stroppa, suo referente italiano, dichiarando che il gesto sarebbe stato un simbolo di espressione dei sentimenti di Musk verso i sostenitori significando “Voglio darti il mio cuore”. Lo stesso miliardario invece si era difeso dalle accuse affermando: “Francamente i miei avversari avrebbero bisogno di sporchi trucchi migliori”.
Anche il presidente argentino Milei oggi si mette dalla parte del suo “caro amico” Musk, come lui stesso lo definisce, dichiarando che si è trattato di un “gesto innocente che riflette semplicemente il suo entusiasmo e la sua gratitudine verso le persone”. Lo stesso sottolinea anche come sia stato vilipeso per il suo atto, in maniera ingiusta.
Milei e la difesa del suo “caro amico” Musk
Il presidente argentino durante il suo intervento afferma in primis di non sentirsi assolutamente solo, dichiarando che “il mondo ha abbracciato l’Argentina”. “Ho trovato compagni in tutti gli angoli del pianeta, – continua Milei – dal meraviglioso Elon Musk alla mia carica amica, la feroce dama italiana Giorgia Meloni, da Bukele in El Salvador a Orban in Ungheria, da Netanyahu in Israele a Trump negli Stati Uniti”.
Si rivolge poi allo spirito pionieristico del capitalismo, affermando come l’ideologia woke abbia “colonizzato” il mondo. Secondo lo stesso questa rappresenta uno dei maggiori problemi dei tempi odierni, lo definisce come un “cancro” ed “un’epidemia mentale che va curata”. Il presidente del Paese argentino scandisce il bisogno di lottare per i valori cristiani dell’Occidente, attaccando poi il femminismo radicale e rivolgendosi alle organizzazioni internazionali le definisce come nemiche e infine dichiara di voler difendere i diritti dei cittadini. Per farlo ciò Milei sentenzia duramente che c’è necessita di dire la verità: “C’è qualcosa di profondamente sbagliato nelle idee che sono state promosse attraverso forum come questo”.
Il presidente argentino conclude che lo spirito pionieristico del capitalismo è impersonato dall’ “amico” Musk, vilipeso dall’ideologia woke per un “gesto innocente”.
© Riproduzione riservata