L’ondata di caldo che investe i Paesi mediterranei lascia importanti conseguenze sulla penisola iberica. Per la prima città della Catalogna arrivano le prime restrizioni sul consumo idrico
Caldo e mancanza di pioggia: la Spagna continua a soffrire, con temperature record. Arrivano le prime restrizioni idriche degli amministratori delle città iberiche: Barcellona, Malaga, Huelva, e Pontevedra.
I serbatoi d’acqua vedono la loro capacità ferma al 41,9%, quasi 20 punti percentuali in meno rispetto alla media stagionale degli anni passati. La stima, riferita dal quotidiano “Il Pais” sulla base dei dati dell’Agenzia Catalana dell’Acqua prevede anche che, in condizioni immutate, a settembre le riserve saranno sotto il 40%.
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Lo stato d’allerta scattato, con le relative misure di contenimento, prevede la limitazione dell’uso dell’acqua fino a un massimo di 250 litri al giorno per abitante, ma anche la riduzione dell’irrigazione agricola e industriale e il divieto di riempire le fontane.
Preoccupazione anche nella prima città della Catalogna: Barcellona vede, infatti, le risorse idriche dei suoi 5 bacini d’acqua sotto il 46%, oltre 30 punti in meno rispetto alla media dell’ultimo decennio.
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