Il nuovo decreto sicurezza e immigrazione continua a far discutere sia dentro che fuori dal Parlamento. Il punto che crea più discordia riguarda il trattamento dei minori non accompagnati che, secondo i nuovi emendamenti di Lega e Fratelli d’Italia, potrebbero essere trattati come adulti al compimento dei 16 anni di età.
Una misura che dovrebbe far risparmiare ingenti somme allo casse dello Stato, ma che allo stesso tempo potrebbe ledere i diritti di migliaia di giovani che, una volta giunti in Italia, potrebbero essere inseriti in contesti pericolosi. Senza considerare le difficoltà presenti per l’individuazione certa dell’età dei minori sbarcati, per cui si ritengono spesso necessari esami antropometrici.
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“Misure disumane“, così sono state definite le decisioni del governo da Riccardo Magi, esponente di +Europa, che sottolinea anche come queste misure siano combacianti con le azioni di Piantedosi che sta cercando di incontrare i ministri dell’Interno di Libia e Tunisia per trovare degli accordi sul “rafforzamento del controllo dei confini“.
Decreto sicurezza, la proposta della Lega
Una modifica al decreto sicurezza è arrivata proprio dalla Lega, in particolare dal vice capogruppo Igor Iezzi, che ha deciso di alzare i limiti di permanenza dei minori nei centri di accoglienza per adulti anche fino a 150 giorni, ovvero cinque mesi. I minori non accompagnati quindi, non attenderanno nei Centri di permanenza per il rimpatrio ma in sezioni apposite dei centri riservati agli adulti. Una detenzione di giovani al di sopra dei 16 anni, costretti a convivere con un uomini e donne adulti, da cui non si escludono abusi.
In questo modo, però, non sarà necessario creare centri appositi e spendere ulteriori soldi che lo Stato già non ha. Una mera consolazione per chi dentro un hotspot di Lampedusa non dovrà mai metterci piede e non dovrà mai guardare negli occhi uno di quegli over sedicenni, la formula con cui questi ibridi da minori e adulti sono stati definiti.
PD: “Le modifiche approvate stravolgono le norme di civiltà”
Insorgono opposizioni non solo per la misura ai limiti della costituzionalità, ma anche per le modalità di misurazione dell’età, ora realizzata tramite esami antropometrici o trattamenti sanitari. Questi potranno essere autorizzati dal pubblico ministero in forma scritta, ma in caso di urgenza anche secondo la modalità orale. “Le modifiche approvate alla legge che tutela i minori stranieri non accompagnati stravolgono completamente le norme di civiltà che avevano fatto dell’Italia un modello in Europa“, ha ribattuto la senatrice Sandra Zampa, capogruppo del Pd nella commissione Affari Sociali.
Decreto Sicurezza: la proposta di Fratelli d’Italia
Anche Francesco Michelotti di Fratelli d’Italia ha presentato un emendamento al decreto sicurezza, in cui si estende dal 30 a 45 giorni il tempo massimo di permanenza degli under 16 nei Centri di accoglienza per minori. Tali strutture, inoltre, in caso di periodi di emergenza, in cui le ondate migratorie aumentano esponenzialmente potranno ospitare fino al 50% in più di minori, mentre i centri per adulti anche il 100% di più. Un sovraffollamento che finora si è sempre verificato ma che Michelotti vuole rendere ora legale, senza alcun pensiero per chi veramente dovrà essere detenuto in queste strutture.
Carmela Auriemma del M5S non ci sta e sottolinea come “queste norme sono in contrasto con la convezione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e con la Costituzione italiana“, incostituzionalità che però finora nessuno prende in considerazione. Si confida infatti nel voto di fiducia alla Camera, durante le votazioni che si terranno lunedì 28 novembre.
Altri emendamenti al decreto sicurezza
Anche il Pd si è schierato sul decreto sicurezza con un emendamento riguardante le vittime di violenza di genere, per cui si richiede l’immediato trasferimento in Centri Antiviolenza, senza il periodo nei Centri di accoglienza per migranti. La misura verrà presa in considerazione ma con la riformulazione aggiunta da governo “senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica“.
Non sarà invece prevista la possibilità di rimanere in Italia per chi arriva con accuse di reati relativi alla “mutilazione genitale” o “lesioni permanenti al viso“, per cui sarà quindi richiesto il rimpatrio immediato. Inoltre, i giudici interpellati per le richieste di rimpatrio dovranno svolgere una semplice funzione notarile di notifica della decisione, senza poter effettivamente decidere se il rimpatrio sia giusto o no.
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