L’assessore alla Sanità ribadisce: «Mai stata fornita una prova di miei doli o colpe, sorpreso dalla sentenza»
«Apprendo dalla stampa, cui è stata trasmessa prima che alle parti, la sentenza emessa dal collegio presieduto dal presidente Tommaso Miele. La ritengo ingiusta e ingiustificata, depositerò immediatamente l’appello da parte degli avvocati Angelo Piazza e Gennaro Terracciano» così l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, replica in merito alla condanna decisa dalla Corte dei Conti per fondi pubblici alla Fondazione Italia-Amazzonia Onlus nel 2006.
D’Amato aggiunge: «Mi considero estraneo ai fatti risalenti ad oltre 15 anni fa. Non è stata fornita alcuna prova di un atto o fatto da me compiuto e rilevo che nonostante la procura regionale della Corte dei Conti avesse per ben tre volte aderito alle richieste procedurali dei miei difensori, queste sono state respinte con motivazioni infondate».
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Sulle sue mosse nel prossimo futuro, l’assessore sottolinea: «Depositerò un dettagliato esposto al consiglio di presidenza della Corte dei Conti, oltre ad una denuncia per falso ideologico alla Procura della Repubblica di Roma. Sono sereno e fiducioso nel giudizio di appello e continuo il mio lavoro al servizio dei cittadini».
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