Luce: esce “Arianna”, racconto di un’amicizia sopravvissuta al tempo | INTERVISTA

La cantautrice indie-pop ci racconta le emozioni dietro il brano dedicato alla sua amica Arianna e il suo percorso musicale

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Luce, giovane cantautrice indie-pop, torna con un nuovo singolo che parla d’amicizia, empatia e legami profondi. Il brano, intitolato Arianna, è un’intensa dedica alla sua migliore amica, un racconto di fragilità e forza, racchiuso in melodie delicate e testi che arrivano dritti al cuore.

In questa intervista, Luce ci racconta il processo creativo dietro la canzone, la sua visione artistica e il significato delle parole che ha scelto con cura per narrare questa storia. Scopriamo insieme il mondo di Luce.

Partiamo dal principio: chi è Luce, oggi? E chi era Valentina quando ha iniziato questo viaggio nella musica?

Valentina Astolfi, in arte LUCE. Ho scelto questo nome perché rappresenta una liberazione: la luce che ha spezzato il buio causato da alcune scelte del passato. È il punto di partenza di un nuovo progetto artistico, nato circa un anno fa, che finalmente mi rappresenta al 100%. Valentina è la parte da cui tutto è cominciato: ingenua, istintiva, quella che si è innamorata della musica per la prima volta. Ma oggi sono LUCE, e voglio continuare a esserlo: vera, consapevole, leale a me stessa.

“Arianna” è un brano molto personale. Quando hai capito che quell’amicizia meritava una canzone?

LUCE
LUCE

In realtà non l’ho deciso razionalmente: è arrivata da sola. Stavo per trasferirmi a Milano e sentivo un nodo nello stomaco, qualcosa che dovevo tirare fuori. Arianna aveva bisogno di me, ma io stavo andando via. Così le ho lasciato un messaggio… cantato.

C’è una frase del testo che senti più “tua” di tutte?

“Resisteremo a tutto, come i nomi incisi sui banchi di scuola.”

Cosa racconta?

È la nostra amicizia: nata tra i banchi delle elementari, sopravvissuta al tempo e alle distanze. Proprio come quei nomi incisi nel legno, che restano lì per anni, anche quando tutto cambia attorno.

Il brano nasce in un momento delicato, con il trasferimento a Milano. Com’è stato quel passaggio per te, come artista e come persona?

È stato un passaggio necessario. Sentivo di non riuscire più a respirare nel mio piccolo mondo, avevo bisogno di dare voce a tutto quello che avevo dentro. Non è stato facile, ma appena ho potuto, l’ho fatto. Era un desiderio che coltivavo da tempo. Oggi posso dire che mi sento nel posto giusto, al momento giusto. E questo mi rende felice.

Parliamo di suoni: “Arianna” è indie-pop ma con un’anima cantautorale. Come nasce il tuo sound? Chi ti influenza?

Il sound di “Arianna” rispecchia l’identità musicale che sto costruendo: indie con radici cantautoriali forti. Ho iniziato ascoltando De André, e con il tempo sono arrivata a Calcutta, che per me rappresenta l’indie di oggi. Scrivo partendo sempre da qualcosa di vero, qualcosa che ho vissuto. Il resto arriva in modo naturale.

LUCE
LUCE

Il tuo timbro vocale ha una forte identità. Quando hai capito che poteva diventare la tua firma?

Alle medie, durante una lezione di musica. La mia insegnante mi disse: “Lo sai che hai proprio una bella vocina?” E da lì è cominciato tutto. Piano piano, quella “vocina” è diventata la mia voce.

L’amicizia oggi sembra quasi una parola da social. Per te, che cos’è davvero l’amicizia nel 2025?

Per me l’amicizia è un sentimento che a volte può essere persino più forte dell’amore. La vivo in modo viscerale. Spero che non si perdano mai quelle cose semplici ma vere: una chiamata all’improvviso, un colpo di citofono in piena notte, un pianto su una panchina. Non servono post o storie.

Hai un aneddoto dal dietro le quinte di “Arianna”? Uno di quelli che restano nel cuore, ma che non finiscono nei comunicati stampa?

Assolutamente sì! Quando abbiamo cominciato a scrivere “Arianna”, siamo partite da una “canzoncina” che io e lei avevamo inventato da bambine. Non aveva senso, ovviamente, ma ce la ricordavamo ancora! L’idea iniziale era quella di farne un remix folle, poi però è venuta fuori la vera canzone, con tutta la sua malinconia. Chissà, magari un giorno pubblicherò anche quella prima versione assurda!

E ora… cosa bolle in pentola? “Arianna” è l’inizio di un progetto più ampio?

In realtà il progetto è già partito a settembre 2024, e “Arianna” è il mio quarto singolo. Sono davvero felice di come si sta sviluppando tutto. E posso dirvi che per quest’estate… ci sarà una bella sorpresa!

Domanda a bruciapelo: se potessi cantare “Arianna” in un posto simbolico per voi due, dove sarebbe?

Senza dubbio tra le rue del nostro quartiere ad Ascoli. Sono quelle viuzze del centro che ci hanno visto crescere, ridere, piangere. Quelle che ancora oggi ci stringono forte. Gliela canterei lì, sotto casa, dove tutto è cominciato.

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