Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione europea, è giunta questa mattina a Kiev, in Ucraina, in occasione dell’ottava visita al Paese in guerra con la Russia. Nel corso della giornata di oggi è previsto un vertice con il presidente Volodymyr Zelensky, allo scopo di affrontare il delicato tema del sostegno all’Ucraina da parte dell’Unione europea. I Paesi membri dell’Ue, infatti, non sarebbero intenzionati a smettere di aiutare il Paese nella sua lotta contro la Russia, ma alcuni di essi, tra cui l’Italia, temono le conseguenze di una escalation, nel caso in cui il Cremlino ritenga il loro sostegno troppo proficuo.
Così, la richiesta di Zelensky di rimuovere il veto sulle armi Nato da utilizzare in territorio russo non è stata ancora accettata. Nella giornata di ieri, il Parlamento europeo ha affrontato proprio tale questione, con una votazione che ha visto i Paesi membri entrare in disaccordo. Nonostante la maggioranza dei presenti abbia votato a favore dell’abrogazione del veto, l’Italia ha compattamente votato contro questa possibilità. Sin dall’inizio del conflitto, infatti, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ribadito che “l’Italia non è in guerra con la Russia“.
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La scorsa settimana, il premier Giorgia Meloni ha voluto aggiungere che la contrarietà dell’Italia alla richiesta di Zelensky non deve essere letta come un tirarsi indietro dai sostegni al Paese in guerra. Sempre ieri, infatti, parte degli eurodeputati italiani hanno votato a favore dell’invio di nuovi pacchetti di aiuti all’Ucraina. Solo Lega, M5S e Avs hanno dichiarato di essere contrari a nuovi invii di armi. Oggi spetterà a Ursula Von der Leyen rincuorare il presidente Zelensky, dimostrando ancora una volta la vicinanza dell’Ue alla sua causa.
Von der Leyen: “Aiuteremo l’Ucraina nei suoi coraggiosi sforzi“
La visita formale di Von der Leyen arriva proprio all’alba del rigido inverno di Kiev, che si preannuncia ancora più ostico del solito a causa degli attacchi russi contro le infrastrutture energetiche del Paese. L’Ucraina è in difficoltà e la presidente della Commissione Ue ha confermato che l’Unione “aiuterà l’Ucraina nei suoi coraggiosi sforzi” e che la sua visita riguarderà anche la preparazione invernale alla difesa. Nello specifico, l’Ue potrebbe sostenere la ricostruzione degli impianti energetici grazie ai “50 miliardi di dollari di prestiti previsti dal G7“.
Inoltre, l’incontro si prefigge il compito di discutere di un “supporto globale
al piano di pace ucraino“. La costruzione di un tavolo di pace che porti finalmente alla fine del conflitto è infatti la priorità principale dell’Ue che ormai da due anni e mezzo tenta di mediare tra i due Paesi, nella speranza di riportare la pace nei due territori interessati. “L’Assemblea Generale dell’Onu della prossima settimana sarà un’importante occasione per portare avanti questo supporto, specialmente dai Paesi del Sud Globale” ha aggiunto Von der Leyen, rispondendo alle domande dei cronisti.
Oltre a questi sforzi, sembrerebbe che Von der Leyen voglia discutere con Volodymyr Zelensky della possibilità di dotare l’Ucraina di un nuovo sistema energetico, grazie ad “un sostegno supplementare del valore di circa 160 milioni di euro che contribuirà a coprire oltre il 25% del fabbisogno elettrico del Paese“. Un impegno importante che dimostra all’Ucraina l’intenzione di proseguire con gli aiuti, nonostante il nodo delle armi Nato in Ucraina.
Von der Leyen: “Commissionate armi con extraprofitti russi“
La presidente della Commissione Ue ha annunciato che l’obiettivo Ue di finanziare la risposta bellica Ucraina all’invasione di Mosca con gli extraprofitti russi ha avuto inizio con efficacia. “Con l’aiuto dei nostri Stati membri, in questo caso la Danimarca, abbiamo iniziato a utilizzare le entrate generate dai beni congelati alla Russia per effettuare ordini di armi e attrezzature militari direttamente all’industria della difesa ucraina” ha dichiarato Von der Leyen , in un’intervista al pool di agenzie riunite nell’European Newsroom.
La possibilità di utilizzare i beni russi congelati sul territorio Ue per finanziare Kiev era stata avanti ormai diversi mesi fa, anche se la decisione non è stata presa con facilità. Il timore dei Paesi membri dell’Unione era infatti che la Russia potesse ritenere questa decisione un attacco diretto alla sua sicurezza. Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov aveva infatti avvertito l’Ue: “Abbiamo anche noi denaro occidentale“.
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