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Volkswagen, al via gli scioperi in Germania: quali sono i rischi per l’azienda

I dipendenti si asterranno dal lavoro ad oltranza, ovvero fino a quando il gruppo non troverà un giusto compromesso che non sacrifichi le vite dei dipendenti per far risparmiare alla società diversi miliardi di euro l'anno.

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Questa sarà la battaglia contrattuale collettiva più dura che Volkswagen abbia mai conosciuto“, con queste parole il negoziatore Thorsten Groger, del sindacato dei metalmeccanici tedeschi Ig Metall, ha annunciato l’astensione al lavoro dei dipendenti di tutti i centri Volkswagen della Germania. Da oggi ha infatti avuto inizio la movimentazione dei lavoratori, contro il taglio degli stipendi e dei posti di lavoro che Volkswagen vorrebbe adottare, a causa delle difficoltà economiche che nell’ultimo periodo si è ritrovata a vivere.

Il conflitto tra azienda e dipendenti è ormai esploso e le conseguenze potrebbero essere catastrofiche, anche in vista delle elezioni che si terranno a breve nel Paese. L’astensione dal lavoro è infatti a oltranza, ovvero proseguirà finché non sarà trovato un accordo tra le due parti. La decisione dello sciopero è giunta a seguito della chiusura del periodo di dialogo sociale che la Germania ritiene obbligatorio e, subito dopo la diffusione della notizia, i vertici dell’azienda sono intervenuti per chiedere un confronto con i sindacati, per evitare i danni più gravi procurati dallo sciopero.

Secondo Volkswagen, infatti, sarebbe possibile individuare una soluzione che rispetti i dipendenti e che sia sostenibile e sostenuta collettivamente attraverso “il dialogo costruttivo“. La stessa opinione non sarebbe però condivisa dai dipendenti, convinti che l’azienda sia prossima alla chiusura di diversi stabilimenti in Germania e di conseguenza al licenziamento di migliaia di dipendenti.

Il piano di risparmio di Volkswagen

Il gruppo Volkswagen è pronto ad andare incontro ad un piano di riduzione dei costi, al fine di salvare l’azienda dalle ingenti perdite che in futuro si potrebbero verificare, I tagli, però, interesserebbero nello specifico i lavoratori che da un momento all’altro potrebbero ritrovarsi senza un lavoro costruito con anni di fatiche. Il sindacato Ig Metall non è quindi pronto a permettere che ciò accada e l’azienda teme che lo sciopero ad oltranza possa rivelarsi catastrofico per l’economia del gruppo.

Volkswagen conta in Germania dieci stabilimenti di produzione di automobili e circa 300.000 dipendenti, di cui 120.000 del marchio VW, il più colpito dal piano di risparmio. Da settembre si sarebbero svolte tre trattative tra direzione e sindacato, al fine di trovare una soluzione che potesse soddisfare sia Volkswagen che i suoi lavoratori. “La differenza tra le posizioni è ancora enorme“, ha però dichiarato Ig Metall, che quindi ha deciso di coinvolgere i dipendenti in uno sciopero che potrebbe rivelarsi senza precedenti in Germania sia per dimensioni che per conseguenze.

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