Steve Bannon, l’ex collaboratore di Donald Trump, si è consegnato ieri alla prigione di Danbury, dove dovrà scontare una condanna a quattro mesi per oltraggio al Congresso. La Corte Suprema degli Stati Uniti ha rigettato la scorsa settimana l’ultimo ricorso presentato da Bannon, il quale si era rifiutato di testimoniare di fronte alla commissione di inchiesta della Camera riguardo al suo ruolo nell’assalto a Capitol Hill.
Bannon ha dichiarato che il suo rilascio è previsto per il prossimo 31 ottobre, appena una settimana prima delle elezioni presidenziali. Parlando con i media americani, si è definito “un prigioniero politico“, sostenendo di essere stato ingiustamente perseguitato da figure di spicco del Partito Democratico, come Nancy Pelosi e Merrick Garland.
Leggi Anche
Nonostante la prigione, Bannon non si ferma
Prima di entrare in prigione, Bannon ha registrato un episodio del suo popolare podcast “War Room” vicino al penitenziario, promettendo che durante la sua detenzione il programma diventerà “più grande e potente“. Ha annunciato che utilizzerà il tempo in carcere per leggere libri, scrivere email elettorali e continuare a supportare Donald Trump nella sua corsa alla presidenza.
Bannon ha anche previsto che Joe Biden si ritirerà dalla corsa presidenziale a causa del crollo nei sondaggi, suggerendo che un nuovo candidato democratico, come Michelle Obama o Gavin Newsom, potrebbe emergere causando un forte svantaggio per Donald Trump, ormai certo di trionfare sull’avversario più anziano.
Il sostegno indiscusso a Trump
“Sono orgoglioso di andare in prigione. Non solo non ho rimpianti, sono orgoglioso di quello che ho fatto“, ha dichiarato Bannon. Ha inoltre affermato che la sua condanna è “nulla” rispetto al “processo farsa” di New York in cui Trump è stato condannato per 34 capi di imputazione. Bannon è il secondo consigliere di Trump a essere incriminato per oltraggio al Congresso, dopo Peter Navarro, il cui rilascio è previsto per il 17 luglio. Bannon, invece, dovrà attendere alcuni mesi prima di poter lasciare la prigione.
“Sono un prigioniero politico di Nancy Pelosi, di Merrick Garland e di Joe Biden” ha detto Bannon, aggiungendo che i democratici hanno cercato di farne un martire. “Ma i martiri muoiono, mentre io sono ben lontano dall’essere morto” ha concluso, promettendo di continuare ad affrontare i suoi avversari. L’ex consigliere di Trump ha ribadito la sua intenzione di combattere contro quello che definisce un “sistema penale corrotto” e ha affermato che il suo sacrificio è necessario per contrastare quella che vede come la tirannia dei democratici.
© Riproduzione riservata