Il capo del Cremlino alla sfilata per l’anniversario della vittoria sul nazismo: “Contro di noi una vera guerra”. Von der Leyen da Zelensky: “Difendete i valori che ci stanno a cuore”
È in corso la tradizionale parata militare sulla Piazza Rossa di Mosca, centro delle celebrazioni russe per l’anniversario della vittoria sulla Germania nazista. L’evento è segnato quest’anno da un innalzato livello di sicurezza dopo l’attacco di droni sul Cremlino, che secondo le autorità russe è stato sferrato da Kiev con l’appoggio degli alleati occidentali.
Dopo 15 mesi di offensiva in Ucraina, l’esercito russo appare indebolito dal prolungarsi delle ostilità senza grandi conquiste militari e dalle tensioni tra lo Stato maggiore e i paramilitari della compagnia Wagner: rimane impantanato nella sua lotta per conquistare la città di Bakhmut, l’epicentro dei combattimenti nell’est ormai da mesi.
La parata sulla Piazza Rossa
Nonostante l’allarme attentati, il presidente Vladimir Putin è sulla Piazza Rossa dove, come da tradizione, terrà un discorso davanti a migliaia di soldati e diversi veterani. Isolato dall’Occidente, accanto al leader del Cremlino siedono sei leader delle ex repubbliche sovietiche che insieme a lui, dopo la parata, andranno a deporre fiori alla Tomba del Milite Ignoto, nei Giardini di Alessandro. La parata, trasmessa in diretta tv, inizia col sottofondo della canzone patriottica, di epoca sovietica, “Guerra santa“. Il comandante della parata, il generale Oleg Salyukov, riferisce al ministro della Difesa, Serghei Shoigu, sulla prontezza degli equipaggi per la parata. Shoigu passa in rassegna i reggimenti dispiegati in Piazza Rossa congratulandosi per l’anniversario della Vittoria; agli auguri, i soldati in Piazza Rossa rispondono all’unisono con il tradizionale ‘Urra’!’
Il discorso di Putin
“Oggi la civiltà è di nuovo a un punto di svolta. Una vera guerra è stata scatenata contro la nostra patria, ma garantiremo la nostra sicurezza”, inizia Putin. Poi torna ad attaccare il governo di Zelensky: “Il popolo ucraino è diventato un ostaggio del regime criminale di Kiev, una merce di scambio nei suoi piani crudeli e mercenari”. L’intero Paese si è mobilitato per sostenere i nostri eroi – continua il presidente russo – Le battaglie che decidono il destino della nostra patria sono sempre diventate sacre” – dichiara – siamo orgogliosi di chi partecipa all’operazione militare speciale, non c’è cosa più importante oggi”