Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky sta facendo pressione da mesi sui paesi occidentali per poter utilizzare i missili a lunga gittata contro Mosca, perché sostiene che l’unico modo per terminare la guerra è che si faccia più dura per i nemici. Ma i paesi occidentali sono cauti riguardo questa decisione, dato che Putin ha minacciato di scatenare un conflitto diretto con i paesi Nato nel caso lascino usare a Kiev i missili a lunga gittata.
La richiesta di Zelensky: missili per l’Ucraina
La richiesta di Zelensky è appoggiata dall’ex premier Uk Boris Johnson e da alcuni ex generali e diplomatici statunitensi, che ritengono necessari attacchi più pesanti contro la Russia e sminuiscono le minacce di Putin che già in passato si sono rivelate infondate. Il presidente ucraino ha dichiarato che l’Occidente ha troppa “paura” anche solo di immaginare di abbattere missili e droni russi nei cieli ucraini, anche se lo fa in Israele. Il segretario generale della Nato Stoltenberg ha risposto che questo comporterebbe che l’Alleanza diventi parte attiva del conflitto.
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Il leader ucraino ha dichiarato che questo mese presenterà il piano di pace a Biden, presumibilmente durante l’Assemblea Generale dell’Onu, e ha inoltre annunciato una conferenza di pace che si terrà a Novembre in cui la Russia è stata invitata a partecipare. È da vedere se Putin accetterà di partecipare, perché finora non ha dato segnali di essere interessato a negoziare seriamente la fine del conflitto.
Vertice Usa-Uk: affrontato tema missili
Ieri c’è stato un incontro bilaterale tra il presidente statunitense Joe Biden e il primo ministro britannico Keir Starmer, in cui tra i vari temi hanno discusso anche della possibilità di fornire all’Ucraina i missili a lunga gittata. Il premier inglese era partito con l’intenzione di permettere a Zelensky di usare i missili anglo-francesi Storm Shadow, ma aveva bisogno dell’ok statunitense perché utilizzano dati satellitari e tecnologia americani. Gli Usa invece non sembravano propensi nello stesso modo a fornire i loro Atacms, anche per paura delle ripercussioni nella guerra in Medio Oriente, dove la Russia potrebbe rispondere aiutando l’Iran a colpire le forze Usa.
Sembra che Biden fosse disposto a dare il via libera al premier britannico, anche perché ha sottolineato che i paesi che hanno i missili, essendo nazioni sovrane, possono decidere in completa autonomia. Una decisione che l’Italia ha già fatto non concedendo a Kiev l’uso dei nostri missili a lunga gittata per colpire la Russia. Il ministro degli esteri Antonio Tajani ha giustificato questa scelta dicendo che l’Italia non è in guerra con la Russia, ma ha solo l’obiettivo di difendere “il diritto dell’Ucraina a essere indipendente”.
Comunque il presidente Usa e il premier Uk non hanno preso una decisione ieri, ma hanno scelto di rinviare il tema missili quando ci sarà l’Assemblea Generale dell’Onu, in cui potrà essere affrontato “con un gruppo più ampio di persone”.
La minaccia di Putin
I paesi occidentali stanno mettendo in standby l’insistente richiesta di Zelensky di fornire missili a lunga gittata all’Ucraina, a causa della paura di un’escalation della guerra. Infatti il presidente russo Vladimir Putin ha minacciato gli occidentali di scatenare un conflitto diretto con i paesi Nato nel caso questi forniscano queste potenti armi per colpire la Russia in modo più pesante. Inoltre ieri l’ambasciatore russo all’Onu ha consigliato di riflettere sulle “conseguenze di un conflitto con una potenza nucleare”. Il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale Usa John Kirby riguardo la minaccia del presidente russo ha detto che “prendiamo i suoi commenti sul serio, anche se non è la prima volta che dice queste cose”.
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