Manca ormai una settimana al 18 luglio, data in cui verrà deciso il nuovo presidente della Commissione europea. Una giornata cruciale che dissiperà ogni dubbio e permetterà di capire il reale pensiero di ogni singolo Paese dell’Ue e soprattutto di ogni singolo gruppo europeo. La grande incognita risiede nell'”Ursula bis“, ovvero la possibilità che Von der Leyen possa passare altri cinque anni a capo della comunità europea. Un secondo mandato piuttosto discusso, che ad oggi sembra traballare sotto gli attacchi delle destre europee, convinte che il suo non sia il nome adatto per governare l’Ue in un periodo storico come quello che stiamo vivendo.
Giorgia Meloni non ha ancora chiarito la sua posizione in merito, decidendo di astenersi sul voto a Von der Leyen, nello scorso Consiglio europeo. Le questioni in ballo sono molteplici e l’Italia deve saper giocare bene le sue carte per riuscire a cogliere tutte le opportunità che i prossimi cinque anni sapranno offrire. Oggi ha cercato di fare un po’ di chiarezza l’eurodeputato Nicola Procaccini, vicepresidente del gruppo dei Conservatori: “Il gruppo dei conservatori dell’Ecr al Parlamento europeo lascerà la libertà di voto alle varie delegazioni, com’è già avvenuto cinque anni fa – nel voto per la conferma di Ursula von der Leyen“.
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Un’indicazione piuttosto vaga, che potrebbe quindi significare ben poco. Von der Leyen cerca certezze all’alba del voto sul suo futuro e per ora Ecr non è il partito giusto per dargliele. Giorgia Meloni oggi è impegnata nel giorno finale del summit della Nato, quello in cui verrà pubblicata la relazione finale. Bruxelles in questi giorni è quindi in secondo piano e Von der Leyen dovrà attendere ancora un po’ per avere le sue certezze.
Ue, Procaccini: “Per ora non ci sono condizioni per il sì a Von der Leyen“
Nicola Procaccini ha poi spiegato che per il momento la possibilità di dare un voto positivo a Ursula Von der Leyen non esiste. “Ad oggi, in base alla piattaforma programmatica che noi abbiamo letto, perché in realtà non abbiamo mai avuto la possibilità di confrontarci direttamente con von der Leyen, mi sembra una piattaforma programmatica troppo simile a quella degli scorsi cinque anni” ha infatti dichiarato l’eurodeputato di Ecr, sostenendo che viste le critiche e gli ammonimenti rivolti a Von der Leyen negli scorsi cinque anni, per il gruppo europeo non è possibile votare la tedesca per farle ottenere un secondo mandato.
L’unica speranza che potrebbe far cambiare idea ai conservatori è che l’incontro diretto con Von der Leyen avvenga. Un vertice per discutere di obiettivi e strategie, che potrebbe quindi portare Ecr nella platea di votanti Von der Leyen. Procaccini ha però specificato che in questo ambito sarà anche necessario seguire le “indicazione che giungeranno dal primo ministro Giorgia Meloni“. Nel frattempo, però, la data dell’incontro con l’attuale presidente della Commissione è stata già decisa. Il prossimo martedì Von der Leyen avrà la possibilità di discutere finalmente con Ecr e chiarire alcuni punti del suo programma.
Procaccini, interpellato sulla nuova nascita di gruppi europei di ultradestra, si è detto piuttosto tranquillo: “Ecr è una destra moderata, lo eravamo e lo siamo. La nascita di nuovi gruppi al Parlamento europeo non cambia nulla“.
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