La telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin è durata poco più di due ore, come confermato dai due protagonisti nelle diverse note che hanno rilasciato a conclusione del colloquio. Entrambi si sono detti incredibilmente soddisfatti della conversazione, che per il Tycoon è stata “buona” per lo zar è stata “franca e concreta“.
Nonostante l’ottimismo di Trump, che ha ipotizzato la possibilità che questo colloquio telefonico abbia in qualche modo aiutato l’Ucraina a raggiungere il suo obiettivo, il leader di Kiev, Volodymyr Zelensky ha voluto mettere in chiaro un concetto che per il suo governo è imprescindibile: “Non si prendono decisioni sull’Ucraina senza di noi“.
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Il presidente della Nazione invasa dall’esercito russo ha infatti dichiarato di non aver ricevuto alcuna informazione su un possibile memorandum da firmare con la Russia, sostenendo però di essere pronto a studiare una possibile offerta. Ciò su cui l’Ucraina non è però intenzionata a cedere è la sua integrità territoriale.
“Nessuno ritirerà le nostre truppe dai nostri territori“, ha dichiarato Zelensky, rispondendo alle domande sulle richieste di Mosca all’Ucraina di abbandonare completamente le regioni di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia, ovvero i quattro territori che la Russia afferma di aver annesso ma su cui non ha il pieno controllo. Per quanto riguarda, invece, il luogo in cui far svolgere i prossimi colloqui, Zelensky ha ipotizzato che gli Stati da prendere in considerazione sono il Vaticano, la Svizzera o nuovamente la Turchia.
Le versioni di Trump e Putin sulla telefonata per la pace in Ucraina
Sui temi discussi, però, i due capi di Stato sembrano raccontare due versioni ben differenti. Il primo a prendere la parola è stato il titolare del Cremlino, che ha innanzitutto ringraziato Trump per aver permesso la ripresa dei colloqui, interrotti dall’Ucraina nel 2022, in terra turca. Poi, Putin ha sottolineato che sia Mosca che Kiev dovranno dimostrare la loro “volontà di arrivare alla pace“, per poi aggiungere che un cessate il fuoco sarà possibile, ma solamente dopo aver eliminato del tutto le cause che hanno dato inizio al conflitto.
La Russia, quindi, per il momento non si è detta pronta a cedere ad una tregua, ma ha ipotizzato la possibilità di collaborare con l’Ucraina su un possibile memorandum per un futuro trattato di pace. All’interno di questo documento, come riferito dallo zar, saranno indicati i principi di risoluzione del conflitto, la tempistica di un possibile accordo di pace e un potenziale cessate il fuoco, nel caso in cui vengano raggiunti accordi pertinenti.
La versione di Donald Trump, riferita in una nota diffusa dalla Casa Bianca, sembra invece più ottimistica. Il Tycoon ha dichiarato di aver già informato Zelensky e gli alleati – i leader europei Ursula Von der Leyen, Emmanuel Macron, Giorgia Meloni, Friedrich Merz e Alexander Stubb – del contenuto della conversazione. Il miliardario, contrariamente a quanto riferito dallo zar, ha sostenuto che Mosca e Kiev inizieranno immediatamente a lavorare per un cessate il fuoco, così come per la fine delle ostilità.
Il Tycoon, come preannunciato dal suo braccio destro alla Casa Bianca, avrebbe anche discusso di possibili accordi commerciali tra Russia e Usa, dicendosi favorevole e sostenendo che il potenziale della Nazione di Putin è al momento “illimitato” e, alla luce di ciò, anche l’Ucraina potrebbe “trarre grandi benefici dal punto di vista commerciale, nel processo di ricostruzione del suo Paese“. Il Tycoon ha poi ricordato l’invito di Papa Leone XIV a ospitare i colloqui, concludendo il suo messaggio con un’esortazione a cogliere al volo l’occasione e sfruttare la Santa Sede come luogo neutro.
Meloni: “Italia pronta a lavorare per la pace”
Intanto, anche l’Unione europea continua a seguire con attenzione lo sviluppo dei colloqui. Il premier Giorgia Meloni ha confermato di aver avuto una telefonata con Trump e i Volenterosi al termine del colloqui tra il Tycoon e Putin, sottolineando di aver appreso positivamente l’iniziativa di Papa Leone XIV di poter ospitare i colloqui, per poi aggiungere che l’Italia “è pronta a fare la sua parte per facilitare i contatti e lavorare per la pace“.
La presidente della commissione europea, Ursula Von der Leyen, ha invece voluto ringraziare il presidente Usa per i suoi “instancabili sforzi volti a ottenere un cessate il fuoco in Ucraina“, per poi ricordare che l’Ue rimarrà per tutto il processo al fianco di Volodymyr Zelensky e dell’Ucraina.
Vance: “Trump proporrà a Putin accordi economici”
Come chiarito dal vicepresidente Vance, il Tycoon ha intenzione di offrire incentivi economici al leader russo nel tentativo di ammorbidire la sua posizione. “Ci sono molti benefici economici nel ristabilire i rapporti tra la Russia e il resto del mondo, ma non otterrai quei benefici se continui ad uccidere un sacco di persone innocenti“, ha spiegato il numero 2 della Casa Bianca, aggiungendo che a Trump spetterà ora il compito di capire se Putin sia veramente pronto a porre fine al conflitto.
Per quanto riguarda Zelensky, invece, si apprende che Trump avrebbe avuto una breve telefonata prima con il leader ucraino. Questo, proprio mentre la telefonata è in corso, ha ribadito che Kiev è pronta a negoziati diretti in qualunque momento, pur di avere un cessate il fuoco con una durata “sufficiente e con possibilità di proroga“.
Ucraina, come si è giunti alla telefonata di oggi
In questi quattro mesi in cui Trump tiene le redini degli Stati Uniti, si è assistito ad altri contatti a diversi livelli, segnati da momenti di apparente apertura sul dossier Ucraina ad altri di alta tensione. Dal 18 febbraio scorso, quando i primi negoziati faccia a faccia a Riad si dispiegavano nel panorama geopolitico fino allo scorso 15 maggio con il famoso e sconcertante “Non succederà nulla finché io e Putin non ci incontreremo“, dichiarato da Trump nel giorno in cui a Istanbul sono in programma i primi colloqui diretti russo-americani dopo tre anni di guerra.
In questi ultimi quattro giorni invece, si sono susseguite una serie di incontri e vertici d’urgenza anche con i leader europei. E si è tornati al “Donald Trump è sicuramente aperto ad un incontro faccia a faccia con Vladimir Putin“. È quanto dichiarato dalla portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, poco prima della telefonata, mentre viene chiarito che sul tavolo “resta ancora” l’opzione delle sanzioni secondarie contro Mosca. Tuttavia, è stato nuovamente ribadito che l’obiettivo di Trump è quello di porre fine alle guerre in Ucraina e a Gaza e che la sua politica estera “si può riassumere in due parole: America First”.
L’obiettivo del tycoon infatti è stato quello di comprendere quali saranno i prossimi passi che Mosca ha intenzione di compiere all’interno del conflitto, per capire se una tregua in tempi brevi sia realmente possibile. “Argomento della chiamata sarà come porre fine al bagno di sangue“, ha sostenuto venerdì l’inquilino della Casa Bianca.
“Sarà una giornata produttiva“, ha auspicato Trump che si dice fiducioso e pronto a scoprire se il piano di Putin sia realmente quello di temporeggiare e portare allo sfinimento l’Ucraina o se c’è una possibilità che le due Nazioni giungano ad un cessate il fuoco senza che Kiev debba rinunciare alla sua sovranità territoriale. Uno dei motivi per cui i colloqui a Istanbul sono falliti è stata proprio la richiesta di Mosca di ottenere i quattro territori ucraini ora parzialmente occupati dalle forze russe. Una proposta che l’Ucraina ha però definito “inaccettabile“.
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