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Ucraina, Trump sente Zelensky e trovano l’intesa. Il leader ucraino: “I nostri cieli saranno difesi insieme”

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Donald Trump ha accettato di sentire telefonicamente Volodymyr Zelensky per un nuovo tentativo di mediazione sul conflitto russo ucraino. Tre giorni fa la casa Bianca ha annunciato lo stop all’invio di determinati armamenti a Kiev, tra cui i Patriot per la difesa aerea e alcuni missili. Una notizia che ha mandato in confusione l’Ucraina, che da un momento all’altro si è trovata senza il sostegno di uno dei suoi più forti alleati.

La telefona, di 40 minuti “molto importante e significativa” come dicono da Kiev, si è concentrata proprio su tale sospensione, come riferito da alcuni fonti ucraine, oltre che sull’escalation degli attacchi russi contro l’Ucraina e della questione degli appalti e degli investimenti reciproci. Ovviamente, non poteva non essere ritagliato uno spazio per trattare il dossier pace, di cui si necessità in un “accordo nobile“.

Zelensky è consapevole che senza rifornimenti la difesa di Kiev crollerebbe sotto i colpi della Russia, ma riferisce, che nel corso del colloquio con il tycoon, sarebbero giunti ad un accordo per il “rafforzamento della protezione” dei cieli ucraini. Inoltre, come reso noto dallo stesso leader su X, è stato deciso di programmare un “incontro fra i rispettivi team” per affrontare nel dettaglio la questione.

Si tira quindi, nonostante non ci sia la certezza, un mezzo respiro di sollievo. Zelensky, infatti, sembra soddisfatto della telefonato con Trump, con il quale ha avuto una “conversazione approfondita sulle capacità dell’industria della difesa e sulla produzione congiunta“. Una nuova visione della situazione, in cui si inserisce un’Ucraina “pronta per progetti diretti con gli Usa” e uno Zelensky che ritiene come tutto questo sia “di fondamentale importanza per la sicurezza, soprattutto quando si tratta di droni e tecnologie correlate“.

La frenata di Trump al rifornimento di Kiev

Ieri sera, il Tycoon ha comunque ribadito che il suo sostegno all’Ucraina è incrollabile e che il rinvio dei rifornimenti potrebbe essere solo momentaneo. Una rassicurazione che è probabile venga rivendicata anche nel corso della telefonata di oggi.

Intanto, dall’Unione europea iniziano ad arrivare i primi sforzi concreti per risolvere la situazione. Già ieri, la presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, aveva invitato i Paesi membri a impegnars maggiormente nella difesa di Kiev. Berlino sembrerebbe aver recepito il messaggio, visto che il cancelliere Friedrich Merz starebbe valutando l’acquisto di sistemi di difesa aerea Patriot dagli Stati Uniti per l’Ucraina. Inoltre, il governo tedesco è impegnato in “intensi colloqui” finalizzati a comprendere in che modo continuare a sostenere l’Ucraina.

Nuovo attacco russo in Ucraina con più di 500 missili e droni

Intanto, nella notte l’Ucraina ha dovuto rispondere ad un nuovo brutale attacco russo. Sono stati circa 550 i droni e i missili che sono stati lanciati sul suo territorio. Come riporta l’aeronautica ucraina, di questi 268 sono stati abbattuti e 210 sono stati neutralizzati da contromisure elettroniche, gli altri sono caduti in zone aperte o si sono persi. Otto di questi, però, sono andati a segno, causando la caduta di detriti in almeno 33 punti.

Nel dettaglio, 539 è stato il totale dei droni lanciati, di cui 330 Shahed di fabbricazione iraniana e gli altri per lo più esche per confondere la contraerea, oltre a un missile balistico Kh-47M2 Kinzhal, 6 missili balitici Iskander-M/Kn-23 e 4 missili da crociera Iskander-K. “Il nemico ha attaccato con un gran numero di droni, questo è il numero più elevato che il nemico abbia mai utilizzato in un singolo attacco“, ha dichiarato Yuri Ignat, portavoce dell’aeronautica, alla tv ucraina.

Il bilancio sarebbe di almeno 19 persone ferite durante la notte, 14 delle quali sono state ricoverate in ospedale. Secondo la compagnia ferroviaria nazionale ucraina, Ukrzaliznytsia, i bombardamenti russi hanno danneggiato le infrastrutture ferroviarie nella parte occidentale di Kiev, causando la deviazione del traffico.

Mosca: “Stiamo attenti alle parole di Trump”

Questa mattina, a poche ore dall’attacco, il Cremlino ha sostenuto di ritenereirraggiungibiligli obiettivi che si è posta in Ucraina con la sola diplomazia, almeno in questa fase. La specifica ha seguito la telefona con Trump in cui il presidente russo ha sostenuto di non essere intenzionato ad abbandonare in suoi piani a Kiev.

Sulle parole del presidente Usa, che ha dichiarato di non essere contento con le azioni russe, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha sostenuto che la Russiapresta molta attenzione a tutte le dichiarazioni di Trump“, senza però aggiungere altre considerazioni.

++Articolo in aggiornamento++

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