Dal vertice Ue al Ramstein di martedì prossimo: la corsa alle armi continua e si forma una coalizione di jet
Volodymyr Zelensky, per quanto riguarda gli armamenti, si è presentato a Londra, Parigi e Bruxelles con una lista della spesa dettagliata, basata sulle capacità d’inventario di ogni Paese, che ha lasciato i partner di stucco. La pennellata vincente l’ha data un alto funzionario europeo: “Complimenti alla loro intelligence”. I jet – e i missili a lungo raggio – hanno dominato lo spazio mediatico, ma il presidente, assicura chi ha partecipato ai negoziati, ha ripetuto come un mantra tre parole: “munizioni, munizioni, munizioni”. Questo per dire che il dietro le quinte è più articolato di come si pensi. E comprende anche la fornitura dei caccia.
La formazione di una coalizione dei jet
Emmanuel Macron, a conclusione del Consiglio Europeo, ha frenato sulla possibilità che la Francia consegni gli aerei a Kiev e così ha fatto anche Londra, che pure ha promesso l’addestramento dei piloti – per quali jet, non è ancora chiaro. È un tema sensibile ed è normale che i leader non ne vogliano parlare apertamente, sia per ragioni militari sia d’impatto sulle loro opinioni pubbliche. Ciò che appare chiaro, sondando diversi canali, è che si stia formando una ‘coalizione dei jet’ sulla falsariga di quanto accaduto per i tank.
Gli ultimi Mig-29 ex Urss
Polonia e Slovacchia sono tra i Paesi più vocali. Perché se è vero che gli ucraini chiedono velivoli moderni occidentali – oggi ha presentato richiesta all’Olanda per gli F-16 – è pure vero che saper pilotare certi caccia non è come guidare un camion: serve tempo e bisogna essere pragmatici. L’ipotesi, circolata tempo fa, di trasferire a Kiev gli ultimi Mig-29 in dotazione degli alleati Nato ex Urss sta riprendendo ad esempio quota. “Al momento non c’è chiarezza, ci sono delle problematiche da affrontare a livello internazionale ma non è escluso che ci possano essere delle accelerazioni improvvise”, confida una fonte diplomatica occidentale.
Appuntamento a martedì per la prossima riunione
La prossima riunione del gruppo di contatto per l’Ucraina, il cosiddetto formato di Ramstein, avverrà a Bruxelles il prossimo martedì – alla vigilia della ministeriale difesa Nato – e fonti alleate assicurano che “non ci si limiterà a prendere nota” delle richieste ucraine. L’intenzione insomma è di essere “efficaci”. La piattaforma ha già dimostrato di essere quella giusta, al di là della bolla mediatica del momento. C’è chi suggerisce poi di guardare anche al futuro. Le capacità di difesa dell’Ucraina vanno rafforzate comunque e quindi il lavoro che si fa ora sui jet potrà dare i frutti nel lungo periodo, dopo il conflitto. O nel conflitto, se si protrarrà a lungo. Quel che è certo è che alla Nato credono che i prossimi mesi saranno “difficili” e si debba anche mettere in conto che l’Ucraina possa “perdere terreno” sotto i colpi della Russia.