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Ucraina-Russia, iniziato lo scambio di prigionieri: Kiev ha rilasciato primo gruppo di soldati russi

Si tratta di soldati semplici o sottoufficiali feriti o con meno di 25 anni. La Russia in cambio rilascerà un numero simile di prigionieri. Secondo Zelensky gli scambi proseguiranno nei prossimi giorni

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Ucraina e Russia hanno dato inizio allo scambio di prigionieri. Lo confermano entrambe le Nazioni, dicendosi pronte a rispettare l’accordo siglato a Istanbul lo scorso 2 giugno. Dopo un primo momento di tensione, in cui Mosca ha accusato Kiev di non essere realmente intenzionata a rispettare gli accordi, le due parti sono giunte ad un equilibrio e un primo gruppo di prigionieri di guerra è stato liberto dall’Ucraina.

Al momento non vi sono certezze sul numero di persone liberate, ma entrambe le parti hanno confermato che si tratti di soldati russi feriti o con un età inferiore ai 25 anni, come sottolineato dal Cremlino. I superstiti sono stati trasferiti in Bielorussia dove è stato garantito loro supporto medico e psicologico. Secondo Kiev si tratta di soldati semplici e sottoufficiali, tra cui alcuni che hanno combattuto a Mariupol e che sono stati prigionieri per circa 3 anni. A sua volta la Russia rilascerà un numero simile di soldati ucraini.

Il presidente Volodymyr Zelensky, ha commentato la notizia dello scambio di prigionieri, sottolineando che gli scambi proseguiranno anche nei prossimi giorni con l’obiettivo di riportare a casa i soldati ancora costretti nelle prigioni russe. Il leader di Kiev ha anche voluto mettere in luce che il processo di liberazione di questi uomini è molto complesso e complicato, ma che i negoziati continueranno ogni giorno. “Stiamo facendo del nostro meglio per il rimpatrio di tutti. Stiamo lavorando per questo a tutti i livelli“, ha spiegato.

Le difficoltà nel raggiungimento di un accordo sui prigionieri tra Russia e Ucraina

Fino a ieri Kiev e Mosca erano incerte sul futuro degli accordi di Istanbul. I due belligeranti erano riusciti a trovare appigli di scontro anche sullo scambio di prigionieri. E così mentre i cieli delle città ucraine si rischiaravano per lo scoppio delle bombe, Mosca accusava Kiev di non rispettare l’intesa raggiunta sullo scambio lo scorso 2 giugno a Istanbul. Accuse però presto respinte dagli ucraini, che hanno invece parlato di “manipolazione” e “gioco sporco“. 

Il trasferimento delle salme dei soldati di Kiev alla parte ucraina potrebbe aver luogo la prossima settimana, come dichiarato dal Tenente Generale, Alexander Zorin, in rappresentanza del gruppo negoziale russo, ribadendo le accuse agli ucraini di ritardare lo scambio dei caduti e che la Russia attende la conferma ufficiale di Kiev del rinvio. “Ci sono segnali che indicano che l’azione umanitaria verrà rinviata alla prossima settimana“, spiega il generale confermando di attendere una conferma ufficiale, attraverso i canali noti alla parte ucraina, scandendo come la Russia sia comunque pronta a restituire oltre seimila salme in gruppi tramite trasporto su strada e su rotaia.

Anzi, da Mosca si specifica che 1.212 soldati ucraina deceduti starebbero già aspettando sulle strade e lungo i binari di tornare a casa, in una steppa desolata, sigillati dentro camion frigorifero, congelati nei vagoni speciali. Vestiti con le loro divise, con documenti pronti ma “nessuno dall’Ucraina viene a riprenderli e nessuno ci spiega quando li scambieremo con i nostri caduti“.

Non ho altri commenti riguardo alle polemiche secondo cui si tratterebbe di una decisione politicizzata“, ribadisce il generale sottolineando che si tratta di “un’azione puramente umanitaria” e sostenendo che Mosca ha portato il primo gruppo di caduti da scambiare nel luogo designato per lo scambio. 

Kiev nega le accuse del Cremlino di aver ritardato lo scambio di prigionieri, accusando Mosca di “giocare sporco” e riferendo che le dichiarazioni odierne della parte russa non “corrispondono alla realtà e ai precedenti accordi sullo scambio di prigionieri o il rimpatrio delle salme“, come riportato su Telegram dal Coordinamento ucraino per il trattamento dei prigionieri di guerra.️ “Purtroppo, invece di un dialogo costruttivo, ci troviamo ancora una volta di fronte a manipolazioni e tentativi di strumentalizzare delicate questioni umanitarie“, ha denunciato invitando la parte russa a porre fine ai “giochi sporchi e a tornare a un lavoro costruttivo“. 

A intervenire a gamba tesa è stata la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova: “Non esiste popolo al mondo che rifiuti di seppellire i proprio soldati, ma esiste il regime di Kiev” con “un’ideologia disumana“. Per di più, l’Ucraina ha puntato il dito contro la Russia per aver “trasmesso altri elenchi che non corrispondono all’approccio concordato“.

Oltre allo scambio di accuse, è proseguita la rappresaglia di Mosca con 215 attacchi in Ucraina nella notte tra venerdì e sabato. A pagare il prezzo più alto è stata la seconda città più grande dell’Ucraina, Kharkiv, dove in base a quanto comunicato dalle autorità locali, nel giro di 90 minuti sono piombati oltre 40 droni, due missili e quattro bombe plananti.

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