Ucraina, al via oggi i negoziati per l’entrata dell’Ue: Orban non ostacolerà il processo

Un cammino che potrebbe durare anni e che prevedrà grandi sacrifici, come ha ricordato anche Von der Leyen, ma che non sarà ostacolato dall'Ungheria. Orban ha reso pubblici i suoi dubbi sulla questione ma ha garantito che non interverrà nei negoziati

Redazione
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L’Unione europea ha dato avvio oggi ai negoziati di adesione con Ucraina e Moldavia. Una giornata storica, come ribadito anche dalla presidente dell’Europarlamento Roberta Metsola, che fa parte di un lungo percorso che i due Paesi dovranno sostenere per poter raggiungere il loro obiettivo: diventare Paesi dell’Ue. Entrambe le Nazioni hanno presentato domanda nel 2022, a seguito dell’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe russe.

Sono grato a tutti i membri del nostro team che hanno lavorato duramente per rendere realtà questo passo storico” ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, soddisfatto della possibilità data al suo Paese. “Milioni di ucraini e generazioni del nostro popolo, stanno realizzando il loro sogno europeo. L’Ucraina sta tornando in Europa, dove appartiene da secoli, come membro a pieno titolo della comunità europea” ha sostenuto qualche giorno fa il presidente.

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Maia Sandu, presidente della Moldavia

Diventare un membro dell’Ue è il nostro percorso verso la pace, la prosperità e una vita migliore per tutti i cittadini” ha invece dichiarato Maia Sandu, presidente della Moldavia, utilizzando le stesse parole pronunciate davanti al presidente Mattarella, che la scorsa settimana ha fatto visita al Paese. I colloqui avranno inizio tra due settimane, dopo che i Paesi avranno soddisfatto i requisiti necessari per dare avvio alle negoziazioni.

Ucraina e Moldavia nell’Ue, Von der Leyen: “Il cammino sarà impegnativo ma ricco di opportunità

La presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, ha sostenuto ampiamento l’inizio dei negoziati con Ucraina e Ungheria. Questa mattina ha dichiarato che questa giornata segna “un’ottima notizia per i cittadini ucraini, moldavi e per l’intera Unione europea“, ricordando anche come “il cammino che ci attende sia impegnativo ma ricco di opportunità“. Potrebbero volerci anni, infatti, prima che le due Nazioni riescano ad ottenere l’autorizzazione per l’entrata nell’Unione.

Ci troviamo sulla soglia di un momento significativo e trasformativo per questi due paesi e per la nostra Unione e celebriamo i valori e i principi che ci uniscono” ha dichiarato Von der Leyen, sostenendo che “l’Ue è sempre stata più di un’unione politica ed economica. È una testimonianza della nostra aspirazione collettiva alla pace, alla sicurezza, alla democrazia e alla prosperità“.

Ursula Von der Leyen, europee
Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione Ue

La presidente della Commissione Ue ha poi ricordato come sia l’Ucraina che la Moldavia abbiano “dimostrato il loro incrollabile impegno e determinazione nel far parte di questo progetto“, avviando “ampie riforme” anche in periodi di guerra, consapevoli che “il loro cammino sarà rigoroso e impegnativo“. Von der Leyen ha sostenuto che “i negoziati di adesione sono finalizzati a preparare i candidati alle responsabilità davanti all’adesione” e per questo motivo “non esistono scorciatoie“.

Orban: “Non siamo d’accordo con il processo, ma non lo blocchiamo

Viktor Orban
Viktor Orban, primo ministro ungherese

Un grande ostacolo al proseguimento dei negoziati potrebbe esser il primo ministro ungherese Viktor Orban, il quale però ha dichiarato al media tedesco Funke che l’Ungheria non ha intenzione di bloccare i negoziati, pur nutrendo forti dubbi a riguardo. “L’Ungheria non è d’accordo con il processo, ma non lo blocchiamo e sosteniamo l’avvio dei negoziati – ha infatti dichiarato Orban – Non si tratta di dire sì o no all’adesione all’Ue. Ma dobbiamo prima scoprire quali saranno le conseguenze dell’accettare un Paese in guerra i cui confini non sono definiti nella pratica, di un Paese enorme per l’agricoltura europea“.

Il primo ministro ungherese ha poi proseguito il suo discorso, lanciando un duro attacco verso le parti coinvolte: “Stiamo avviando negoziati senza chiarezza su questi temi, il che non è positivo. È un processo puramente motivato politicamente“.

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