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Ucraina, il Cremlino gela le aspettative: “Incontro Trump-Putin? Per ora non serve”

Mentre si cerca di trovare la quadra sul piano diplomatico, proseguono senza sosta i raid russi notturni in Ucraina, dove si contano sei morti, tra cui due bambini

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Mosca vuole soprattutto i civili“. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, torna a ribadire quelle che ritiene le uniche intenzioni dello zar Vladimir Putin nello scenario della guerra in Ucraina, mentre denuncia gli attacchi inferti al Paese nell’ultima settimana che contano quasi 1500 droni d’attacco, 1170 bombe aeree guidate e oltre 70 missili di diverso tipo contro normali edifici residenziali e infrastrutture civili, oltre a numerosi attacchi terroristici contro il settore energetico.

Quasi ogni notte, la Russia colpisce la nostra popolazione con vari tipi di armi. Da ieri sera, ci sono stati attacchi contro le nostre comunità: attacchi nelle regioni di Dnipro, Zaporizhzhia, Kharkiv, Černihiv e Odessa. Purtroppo, ci sono stati morti e feriti, ha spiegato e informato Zelensky scandendo con polso fermo come sia “chiaro che Mosca mira a infliggere danni principalmente alla nostra popolazione. Ecco perché stiamo lavorando attivamente per garantire un supporto affidabile al nostro settore energetico quest’inverno“.

Ebbene, si tratta della principale preoccupazione che solo pochi giorni fa il leader di Kiev ha sancito le intenzioni di Putin nell’utilizzare il freddo come un’arma. In tal senso, l’Ucraina ha preso già accordi concreti con i partner, attraverso contributi al Fondo di Sostegno Energetico per il Paese o fornendo le attrezzature necessarie, Stati Uniti, Norvegia, Germania, Paesi Bassi, Canada, Regno Unito, Italia, Giappone, Lituania, Danimarca, Svezia, Estonia, Spagna e la Commissione Europea, spiga Zelensky, “ci stanno già supportando“.

Una guerra che sembra non riuscire a trovare un qualche tipo di equilibrio che possa favorire il dialogo tra le parti. Da Mosca, intanto infatti, si dà conferma che potrebbe essere possibile una riunione dei presidenti di Russia e Stati Uniti, Vladimir Putin e Donald Trump, ma al momento “non è necessaria“. E’ quanto è stato osservato in conversazione con la Tass dal segretario di stampa del leader russo Dmitry Peskov, sottolineando come la necessità del bilaterale esista ora nel lavoro certosino sull’insediamento ucraino. I due presidenti per il momento hanno concordato di incontrarsi a Budapest e iniziare a prepararsi al bilaterale a seguito di una conversazione avvenuta lo scorso 16 ottobre.

Tuttavia, era giunta lo scorso 23 ottobre la frenata del presidente a stelle e strisce annunciando inaspettatamente il rinvio del vertice a tempo indeterminato, perché, secondo l’inquilino della Casa Bianca, nelle date nominate non sarà in grado di raggiungere “ciò che è necessario“.

Intanto, sul campo si erge la voce del ministero della Difesa russo che ha riferito di aver sventato un tentativo di Kiev di rompere l’assedio nell’area del villaggio di Kupyansk, nella regione di Kharkiv, dove le unità di assalto della sesta armata continuano a distruggere il gruppo nemico “accerchiato”. Inoltre, si specifica, che a sud di Kupyansk-Uzlovoye, un tentativo delle forze ucraine di sfondare verso il fiume Oskol, con l’obiettivo di sfuggire all’accerchiamento è stato sventato.

Nel mentre, proseguono i combattimenti a Pokrovsk, dove mentre i russi tentano l’affondo definitivo per il controllo dell’importante roccaforte, le forze speciali del Gur, l’intelligence militare di Kiev, hanno lanciato una controffensiva per rompere l’assedio.

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