La Svizzera ha organizzato una conferenza di pace per la guerra in Ucraina che si terrà oggi e domani nel territorio della Confederazione, invitando quasi 200 paesi ad assistere e dibattere sui termini di una potenziale pace tra l’Ucraina e la Russia. Caso curioso è l’assenza proprio della Russia, che non è stata invitata alla conferenza.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky lo scorso gennaio ha richiesto esplicitamente alla Svizzera di organizzare questa conferenza, in virtù dellastorica neutralità del Paese e della sua importanza nelle relazioni internazionali. La conferenza si tiene nel resort Buergenstock nel Canton Nidvaldo.
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Ucraina, i presenti e gli assenti alla conferenza
La conferenza organizzata dalla Svizzera come già detto non coinvolge la Russia, mentre l’invito non è stato accettato da diversi paesi. Di 160 paesi invitati quasi 70 hanno rifiutato di partecipare. La Cina è uno dei paesi che non si presenterà alla conferenza, nonostante sia un attore fondamentale della guerra, poiché partner della Russia. Un’altra assenza è quella del Brasile.
A rappresentare l’India andrà il segretario al Ministero degli Esteri Pavan Kapoor, poiché il premier Modi sicuramente non si presenterà. Gli Stati Uniti manderanno la vicepresidente Kamala Harris, nonostante Zelensky avesse richiesto la presenza di Biden. L’Indonesia e il Sudafrica manderanno un diplomatico e la Turchia il ministro degli Esteri Fidan. L’Europa sarà rappresentata da Charles Michel, Ursula von der Leyen e Roberta Metsola. Per la Germania ci sarà il cancelliere Olaf Scholz, mentre per la Francia e la Polonia ci saranno i presidenti, Emmanuel Macron e Andrzej Duda. A rappresentare l’Italia ci sarà quasi sicuramente il ministro degli Esteri Antonio Tajani, mentre la presenza di Giorgia Meloni è da confermare.
Ieri il presidente russo Vladmir Putin ha chiesto all’Ucraina di arrendersi ritirando le truppe dal sud e dall’est della nazione e di rinunciare a entrare nella Nato. Il presidente ucraino, arrivato ieri in Svizzera, ha detto che le richieste di Putin sono paragonabili agli ultimatum che Adolf Hitler lanciava ai paesi che stava per occupare. Pertanto Zelensky ha deciso di rifiutare l’ultimatum. Uno scambio che certamente non è sulla stessa lunghezza d’onda dell’idea di una conferenza di pace.
Ucraina, gli obiettivi della conferenza
Tra i temi che verranno affrontati nella conferenza ci sarà sicuramente quello della presenza della Russia, quindi se invitare o meno Putin, cosa che dovrebbe essere scontata dato che è uno dei paesi in guerra. Il portavoce dell’Europa per gli Affari Esteri Peter Stano, dichiara che è la Svizzera a non aver invitato la Russia: “la conferenza è organizzata dalla Svizzera e gli inviti sono stati diramati dalla Svizzera”. Ma comunque, anche se avesse ricevuto l’invito la Russia “ha messo molto bene in chiaro di non essere interessata, ma di puntare solo ad una escalation” del conflitto.
Stano afferma inoltre che la conferenza sarà “l’inizio di un processo. Intende sviluppare parametri comuni per una pace giusta, radicata nei principi della Carta delle Nazioni Unite”. L’assenza della Cina, partner della Russia, non è piaciuta a Bruxelles. Per Stano coloro che verranno alla conferenza sono i rappresentanti di quasi 100 nazioni da tutti i continenti oltre alle organizzazioni internazionali. E questo significa che c’è un grandissimo sostegno contro l’aggressione all’Ucraina: “Parliamo di un’aggressione illegale da parte della Russia, che ha deciso di diventare un aggressore criminale. Il solo costante messaggio dal Cremlino è che vogliono l’escalation di questa guerra barbara: non si può parlare di pace con un simile aggressore”.
Per il governo svizzero l’obiettivo della conferenza è “dare impulso al processo di pace” e “definire gli elementi pratici e le misure per realizzarlo”. La conferenza “consentirà a tutti gli Stati presenti di condividere le proprie idee riguardo alla via da seguire verso una pace globale, giusta e duratura in Ucraina”.
Se per la Svizzera la conferenza contribuirà alla pace e a una maggiore stabilità e sicurezza nel mondo, per Cenk Tamer, dell’Ankara Center for Crisis and Policy Studies, non è la stessa cosa: “Il vertice in Svizzera si sta trasformando in una piattaforma di solidarietà politica per rafforzare il sostegno dell’Occidente all’Ucraina, piuttosto che essere semplicemente una parte degli sforzi di pace. Se la Russia sarà assente dalla conferenza, la partecipazione globale sarà probabilmente limitata o simbolica, indebolendo le speranze di una soluzione”.
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