“Le discussioni con l’Ue non stanno andando da nessuna parte“. Questo il motivo per cui, questa mattina, il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, si è svegliato molto combattivo sul fronte dei dazi arrivando a minacciare l’Unione europea con tariffe doganali al 50%.
Il Tycoon, nel corso di una conferenza stampa, ha chiarito che la decisione di aumentare i dazi è conseguenza diretta dei negoziati portati avanti con il Vecchio Continente. “Non sto cercando un accordo“, ha sentenziato il titolare della Casa Bianca, per poi specificare perentorio: “Voglio dire, abbiamo stabilito l’accordo, è al 50%“.
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L’Ue è quindi intervenuta in risposta ai nuovi attacchi di Trump, sottolineando di essere “pienamente coinvolta e impegnata” nel garantire che i negoziati con gli Stati Uniti vadano a buon fine. Il commissario Ue al Commercio, Maros Sefcovic, ha utilizzato il social network X per mandare un duro messaggio agli Usa: “Il commercio tra Ue e Usa non ha eguali e deve essere guidato dal rispetto reciproco, non dalle minacce“.
Di fronte alla postura statunitense, però, il commissario non ha potuto che cercare di emulare le posizioni di Trump. Sefcovic ha quindi chiarito che l’Unione europea è pronta a difendere i suoi interessi contro gli attacchi Usa.
I motivi di Trump dietro ai dazi al 50%
Incalzato sulle motivazioni che lo avrebbero spinto ad annunciare tariffe al 50% sulle merci europee, il miliardario ha sostenuto che l’Ue si sarebbe “approfittata” per anni della buona indole degli Stati Uniti, creando un deficit “enorme” per quanto riguarda il settore commerciale. “Loro vendono milioni e milioni di auto e noi siamo limitati nel vendere le nostre auto in Europa, e questo non è bello“, ha spiegato, per poi sottolineare alcuni degli aspetti in cui l’Ue sarebbe scorretta.
Secondo il punto di vista del Commander in Chief americano, l’Europa farebbe causa alle aziende americane, per poi evitare di acquistare auto Usa o prodotti agricoli americani, procedendo a creare posti di lavoro. “L’Unione Europea vuole fare un accordo a tutti i costi, ma non si sta comportando bene“, ha poi concluso, ignorando lo squillare del suo cellulare, che è rimasto una costante nel corso della sua conferenza stampa.
L’annuncio dei dazi al 50% di Donald Trump
Si tratta di una stretta che va ben oltre quella subita in Europa lo scorso 2 aprile, quando il tycoon aveva sancito l’inizio del periodo di rinascita degli Stati Uniti, imponendo dazi al 20% poi abbassati al 10%. Il Presidente a stelle e strisce aveva segnato la data di scadenza al raggiungimento di un’intesa all’8 luglio prima di ristabilire il 20% iniziale. Invece, come è noto, The Donald perde facilmente la pazienza e dal 1° giugno la nuova sanzione si abbatterà sull’Ue.
L’interlocuzione con l’Ue, con cui “è molto difficile avere a che fare, in quanto formata con l’obiettivo di approfittarsi degli Stati Uniti sul commercio“, era noto che fosse in precario equilibrio e sensibili al più minimo alito di vento nonché cambiamento d’umore di Trump. Il commissario Ue al Commercio, Maros Sefcovic, avrà una telefonata con uno dei due capi negoziatori Usa Jamieson Greer nel pomeriggio.
La telefonata, come si apprende da fonti di Bruxelles, dovrebbe servire a chiarire le posizioni per il negoziato, anche se da quanto trapela le parti si sono già scambiate una lista di richieste, con Bruxelles convinta di aver dettagliato e strutturato la propria, ribadendo la disponibilità ad affrontare gli squilibri e la proposta di ‘zero dazi’ sui prodotti industriali. Nell’attesa, la Commissione Ue reagisce con un sonoro “no comment“.
La conseguenza tangibile e con effetto immediato, vedrà qualsiasi merce europea venduta agli Stati Uniti aumentare di prezzo al 50% diventando quindi molto più cara e provocando di conseguenza un calo degli acquirenti e la minore esportazione europea.
Dazi al 50% in Ue, borse al tappeto
Ovviamente, è scattato l’effetto Trump sui mercati che hanno, per forza di cose, reagito malissimo alla minaccia che ha terremotato le Borse europee e scosso le piazze finanziarie. Uno shock in una giornata aperta all’insegna dell’ottimismo. E quindi, come mostra l’andamento dell’Euro Stoxx 50, che raccoglie le 50 maggiori società europee per capitalizzazione, dalla diffusione delle parole del presidente Usa l’indica, appena sotto la parità, crolla quasi di tre punti.
La nuova tempesta che si è abbattuta sui mercati azionari ha visto Milano cedere oltre tre punti percentuali dopo l’improvviso tonfo dei mercati del Vecchio Continente. Mps perde il 7%, Unicredit e Stellantis il 5%.
Ora, non resta che aspettare se l’annuncio a sorpresa del tycoon sia parte della suo modus operandi provocatorio o se effettivamente procederà con la stretta all’Unione. Per il momento, si è consapevoli di come gli altissimi dazi già imposti alla Cina, abbiano inciso già in modo profondo sulle grandi catene del mercato americano, dove l’effetto cadrà in pieno sul potere d’acquisto dei cittadini statunitensi e di conseguenza Donald Trump potrebbe risentirne per la sua popolarità a livello di opinione pubblica.
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