Trump di nuovo nel mirino, spari al campo da golf: “Sono ancora più determinato”

La campagna elettorale per la presidenza Usa prosegue, così come gli attentati contro Donald Trump. Nella tarda serata di ieri, il miliardario è stato scortato fuori dal suo campo da golf, a causa di un uomo armato che avrebbe avuto intenzione di ucciderlo. Il sospetto è nelle mani del Secret service che ora sta indagando per comprendere la dinamica degli eventi

Redazione
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Un normale pomeriggio trascorso in Florida sul campo da golf che porta il suo nome si è trasformato in un incubo per Donald Trump. Esattamente due mesi dopo un primo attentato che aveva come obiettivo la sua morte, l’ex presidente degli Stati Uniti si è trovato nuovamente al centro di una sparatoria. Questa volta, però, il miliardario ne è uscito illeso, senza neanche un graffio. Il presunto attentatore, infatti, non ha avuto la possibilità di avvicinarsi al Tycoon, poiché sarebbe stato individuato e braccato dal Secret service, ormai costantemente allerta e pronto a scattare.

Dal campo da golf, quindi, sono stati semplicemente uditi alcuni colpi di arma da fuoco, che sembrerebbe siano imputabili ad uno scontro tra i servizi segreti e l’uomo armato. Trump è stato ovviamente allontanato dalla zona, per essere portato in lockdown, affinché la sua incolumità fosse garantita. Inizialmente, le notizie provenienti dal campo di golf in Florida sono state piuttosto frammentate e poco verosimili, tanto che è stato anche ipotizzato, come hanno riportato alcune testate statunitensi, che in realtà la sparatoria fosse avvenuta tra due persone completamente estranee a Trump.

Con il passare delle ore, e soprattutto una volta che l’emergenza è rientrata senza particolari problemi, è stato possibile ricostruire l’esatta dinamica della vicenda. Sembrerebbe che le forze dell’ordine abbiano arrestato un sospettato che è ora nelle mani degli agenti per essere interrogato. Si tratta di un uomo di 58 anni, originario del North Carolina e residente per gran parte della sua vita alle Hawaii.

Trump, la ricostruzione degli eventi

I primi spari sono stati uditi subito dopo le 13:30, ora americana, ovvero intorno alle 19:30 in Italia. Secondo quanto raccontato da alcuni testimoni, sembrerebbe che vi fosse un uomo armato che circolava nelle vicinanze del Trump International Golf Club di West Palm Beach, in Florida, immediatamente individuato dal Secret service. L’uomo si sarebbe rifiutato di allontanarsi o comunque di chiarire la sua posizione. Gli agenti quindi hanno aperto il fuoco contro di lui, tentando di neutralizzarlo.

Quindi, i colpi di arma da fuoco che sono stati sentiti nel campo appartenevano proprio alle forze dell’ordine. Nonostante questo, Trump è stato velocemente allontanato e portato in un posto sicuro, per evitare che una nuova situazione di emergenza potesse verificarsi. Poco distante dalla posizione dell’ex presidente è stato infatti individuato un fucile Ak-47 puntato proprio nella sua direzione e pronto a colpire. Sempre nella stessa zona sono stati trovati una go-pro, attivata per riprendere l’evento, e vario altro materiale incriminante.

Donald Trump
Donald Trump, ex Presidente Usa

L’uomo sarebbe fuggito a bordo della sua auto, dopo aver compreso di essere braccato dal Secret service. Un testimone avrebbe preso assistito alla fuga e sarebbe riuscito a segnare il numero do targa, permettendo agli agenti di individuarlo. L’uomo non avrebbe opposto resistenza e sarebbe dunque stato fermato e accompagnato in commissariato. Ancora da comprendere le motivazioni dietro il suo gesto.

Trump: “Sto bene, non mi fermerò mai

Ci sono stati colpi di arma da fuoco nelle mie vicinanze, ma prima che i rumors finiscano fuori controllo voglio che sentiate questo da me: sono al sicuro e sto bene. Niente mi rallenterà. Non mi arrenderò mai. Vi amerò sempre perché mi sostenete“, con queste parole l’ex presidente Usa Donald Trump ha confermato il presunto attentato nei suoi confronti, dichiarando allo stesso tempo di non essere stato ferito e di essere sempre più motivato a raggiungere la Casa Bianca per la seconda volta. “La mia determinazione è solo più forte dopo un altro attentato alla mia via. Il 5 novembre
renderemo l’America ancora grande
” ha aggiunto il Tycoon.

Kamala Harris
Kamala Harris, vicepresidente Usa

La corsa alla presidenza sta diventando un fenomeno sempre più particolare, a causa dei continui attacchi nei confronti del presidente. Lo scorso 13 luglio, Trump è stato colpito ad un orecchio dal colpo di un’arma semi-automatica durante una convention in Pennsylvania. Un fatto gravissimo che ha anche messo in discussione la preparazione della sua squadra di sicurezza. Ieri, poi, il secondo attentato. Trump non ha intenzione di farsi intimorire e non sembra aver cambiato idea sulla sua posizione.

Kamala Harris, sua avversaria nella corsa, e il presidente Joe Biden sono stati immediatamente avvisati dell’accaduto e hanno espresso la loro condanna nei confronti di chiunque utilizzi questi metodi per esercitare i suoi diritti di cittadino. “In questo Paese non c’è posto per la violenza” avrebbe dichiarato la vicepresidente, che insieme ha Biden ha sostenuto di essere “sollevata” che Donald Trump sia uscito illeso dall’evento.

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