Trump e il podcaster nominato come Vice dell’Fbi: chi è Dan Bongino

Ex agente del Secret Service e della polizia di New York, Bongino si è candidato diverse volte, senza successo al Congresso, prima di intraprendere una carriera di commentatore politico ultraconservatore

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Quando si parla di Donald Trump e delle sue scelte in ambito politico e amministrativo, occorre pensare il contrario di quello che sarebbe la normalità, il convenzionale e il canonico, sia per modalità che per ‘gusto’. Tra le ultime nomination bollate dal Tycoon, che hanno lasciato l’opinione pubblica spaccata tra entusiasmo e dura critica, figura Dan Bongino. Ex conduttore di Fox News, podcaster dal 2019, ex agente del Secret Service e della polizia di New York, il nominato ultra conservatore è divenuto Vice capo dell’Fbi. Un incarico che solitamente viene affidato ad agenti con alle spalle una carriera di spicco del bureau federale.

Trump e la stima per il podcaster

Dan Bongino è stato presentato dal Presidente statunitense come “un uomo con un amore ed una passione incredibile” nei confronti degli Stati Uniti, che è stato nominato prossimo Vice direttore dell’Fbi “dall’uomo che sarà il direttore migliore di sempre, Kash Patel“. Quest’ultimo sarebbe noto, come lo stesso Bongino, per le sue critiche all’agenzia oltre ad aver invocato in passato licenziamenti di massa degli agenti federali.

Dan – prosegue il Presidente – ha un master in psicologia, è stato membro del Dipartimento di Polizia di New York, i migliori di New York!, un agente speciale molto rispettato dei servizi segreti degli Stati Uniti“, ossia l’agenzia che fornisce le scorte ai personaggi pubblici, compreso il Presidente, “e ora è uno dei podcaster di maggior successo del Paese, qualcosa cui è disposto e pronto a rinunciare per servire” l’America.

Chi è Dan Bongino

Discendente di immigrati italiani, 51 anni, Daniel John Bongino deve la sua notorietà al libro ‘Life inside the bubble’, risalente al 2013, in cui raccontava della sua esperienza come guardia del corpo dei presidenti George W. Bush e Barack Obama. La fama gli ha consentito il salto di carriera come commentatore politico e a conduttore di un programma su Fox News e ora del Dan Bongino show sulla piattaforma di podcast Rumble.

In realtà, nel curriculum del podcaster, oltre al lancio del suo sito, del suo show radiofonico ed la carriera di commentatore, figura anche la candidatura al Congresso, più volte presentata ma sempre negata. E proprio dal suo show, Bongino sembra abbia recentemente accusato l’Fbi di aver mentito quando ha annunciato di non aver identificato la persona che avrebbe piazzato ordigni esplosivi di fronte alle sedi del partito repubblicano e democratico poco prima dell’assalto del 6 gennaio.

Le accuse all’Fbi

Un modus operandi che in verità il neo eletto Vice dell’Fbi utilizzerebbe da diverso tempo. Infatti, negli scorsi anni, avrebbe anche denunciato “l’abominio del dipartimento di Giustizia e dell’Fbi” riguardo all’indagine sulle carte segrete di Trump che portò alla perquisizione di Mar a Lago nel 2022, invocando il licenziamento immediato “dai vertici agli agenti” di chi ha partecipato all’indagine.

Ad ogni modo, come riportato da Nbcnews, ciò che farebbe preoccupare la community dell’intelligence per la nomina di Bongino, è la sua totale mancanza di esperienza nel settore. Medesimi timori ed obiezioni espressi anche dall’ex attorney general della prima amministrazione Trump, Bill Barr, nei confronti di Patel.

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