Donald Trump è tornato a parlare in un comizio, a Grand Rapids, Michigan, nella Rust Belt, la zona industriale statunitense, esattamente una settimana dopo l’attentato in Pennsylvania che lo ha ferito su un orecchio. È apparso deciso, alternando toni moderati agli insulti. Ha preso le distanze da progetti autoritari ma ha esaltato i leader di Russia e della Cina.
A presentarlo sul palco per il comizio è stato J.D. Vance, colui che Trump ha nominato vicepresidente. Il tycoon ha dichiarato di averlo scelto “perché è dalla parte dei lavoratori e degli operai. Sarà un fantastico vicepresidente”.
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Durante il comizio Trump ha parlato più di un’ora e mezza, affrontando diversi temi, come l’attentato, il Projcet 2025, i democratici, il taglio delle tasse, il ritorno dell’American Dream, la cancellazione dei disastri dell’amministrazione Biden, la Maganomics, le trivellazioni, la fine della battaglia contro il cambiamento climatico, l’isolazionismo economico e i migranti.
Trump, alcune delle tematiche affrontate durante il comizio
Trump ha ricordato l’attentato che gli ha quasi fatto perdere la vita la scorsa settimana, commentando “se sono qui è stato per grazia del Dio onnipotente”. Ha anche parlato del Project 2025, il manifesto di quasi 1000 pagine creato da un think tank in cui lavorano diverse persone che in passato lavoravano per Trump. Questo indica i diversi punti della svolta autoritaria che avverrà con il ritorno di Trump alla presidenza, come la teocrazia nelle scuole e la sostituzione di migliaia di dipendenti federali non fedeli. L’ex presidente si discosta da questo progetto affermando “io non so che diavolo sia e non voglio saperlo. È tutta disinformazione”.
L’ex presidente degli Usa ha risposto anche alle accuse dei democratici che lo hanno criticato perché attacca la democrazia: “Che cosa diavolo ho fatto io per la democrazia?”, “vogliono farmi sembrare un estremista” quando invece “la scorsa settimana ho preso una pallottola per la democrazia”. Parlando di Biden ha dichiarato che “ha un basso quoziente intellettivo pari a 70” e lo ha definito il presidente “peggiore della storia”, “un incapace”. Ha inoltre preso in giro i democratici perché “non sanno neanche chi è il loro candidato“, riferendosi alle tensioni che sta vivendo in questo momento il partito.
Ha inoltre parlato del presidente russo e di quello cinese, definendoli “intelligenti e duri“. Sottolinea la stima che ha del presidente Xi perché controlla quasi 1 miliardo e mezzo di persone usando “il pugno di ferro” e facendo sembrare i leader simili a Biden come dei “bambini“. Trump spiega poi come interpreta il segreto dell’autoritarismo dicendo che “Noi abbiamo bisogno di qualcuno che ci protegga. Aveva ragione Orban: noi abbiamo bisogno di qualcuno che ci protegga”.
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