Trump fa tremare la Nato: “Valutiamo l’uscita, se non trattati equamente”

Il tycoon avrebbe poi minacciato di voler ridurre gli aiuti a Kiev, lasciando quindi il Paese in una condizione ancora più tragica di quella attuale; l'intervista alla Ncb, però, sarebbe precedente al trilaterale con Macron e Zelensky a Parigi, che potrebbe aver mitigato le idee di The Donald

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I membri dell’Alleanza atlantica devono pagare i loro conti“, è questo il messaggio che intimorisce e spaventa i membri della Nato, pronunciato proprio dalle labbra del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, che dal prossimo 20 gennaio salirà al potere negli Usa. La frase deriva da un’intervista, la prima dalle elezioni dello scorso 5 novembre, in cui The Donald affronta passo per passo i progetti che ha intenzione di perseguire nel corso del suo mandato quadriennale.

Il tycoon ha promesso scintille, sia per quanto riguarda la politica interna che quella estera, promettendo agli americani l’abolizione dello Ius soli e deportazioni di massa nei confronti di tutti gli immigrati presenti illegalmente nel Paese. Ciò che preoccupa particolarmente i Paesi d’oltreoceano, però, sono i piani di Trump sulla Nato. Il miliardario non ha mai nascosto la sua antipatia per l’Alleanza atlantica, ricordando in più occasioni, anche durante il suo primo mandato, la volontà di far uscire il suo Paese dal Trattato.

L’ipotesi, però, si trasformerebbe in un vero e proprio incubo per gli altri membri, molto meno influenti e soprattutto meno economicamente stabili. L’intervista di Donald Trump a Nbc News, quindi, avrebbe provocato un terremoto politico, soprattutto per le implicazioni che le decisioni del tycoon avrebbero sul conflitto russo ucraino. Il leader statunitense ha infatti anche affrontato la questione bellica, di fatto ipotizzando la possibilità che gli Usa diminuiscano i finanziamenti a Kiev, dopo le promesse di Biden, che continua a garantire la vicinanza degli Stati Uniti al Paese di Volodymyr Zelensky.

L’intervista a Trump prima del trilaterale di Parigi

Le parole di Trump sarebbero però precedenti all’incontro con Volodymyr Zelensky ed Emmanuel Macron a Parigi, in occasione della cerimonia di inaugurazione di Notre Dame. In questa occasione, come sottolineato dai leader, si è trattato proprio della possibile risoluzione del conflitto. Trump in un post su Truth, a poche ore dal trilaterale, ha sottolineato che il leader ucraino avrebbe mostrato l’intenzione di dare avvio ad un accordo con Putin, al fine di giungere ad un cessate il fuoco definitivo.

Zelensky a Bruxelles
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky

Lo avrebbe confermato lo stesso Zelensky, che ha però voluto ricordare che la pace dovrà rispettare le volontà del suo Paese e soprattutto essere così solida da evitare che nel prossimo futuro possa riproporsi una situazione simile a quella attuale. “L’Ucraina ha bisogno di una pace che Mosca non possa distruggere dopo qualche anno come hanno fatto ripetutamente in passato“, ha infatti sostenuto il Presidente di Kiev, ricordando che “nessuna guerra è senza fine“. Per velocizzare il processo, però, Trump potrebbe decidere di adottare la drastica decisione di tagliare i fondi all’Ucraina, ricordando come in questi anni gli Usa abbiano donato più di quanto avrebbero dovuto.

Il presidente eletto ha infatti evidenziato come gli Stati Uniti debbano essere trattati giustamente“, cioè debbano essere inseriti in una alleanza in cui ogni parte svolge correttamente il suo compito. Il riferimento sarebbe ai Paesi d’Europa che non spendono abbastanza per la difesa, approfittandosi in un certo senso delle capacità statunitensi. In pochi mesi, quindi, la situazione potrebbe cambiare radicalmente e l’Unione europea potrebbe vedersi costretta ad affrontare da sola una sfida ardua come quella contro Vladimir Putin.

La risposta della Russia

Dopo i messaggi inviati da Donald Trump e Vladimir Putin, si è inserito nella discussione anche il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, il quale ha dichiarato di aver letto “con un certo interesse” le parole dei due leader e di aver individuato immediatamente un punto di scontro: “Il presidente Putin ha ripetutamente affermato che la Russia è aperta ai negoziati sull’Ucraina e accoglie con favore le iniziative di pace provenienti principalmente dai Paesi del Sud del mondo“.

Il portavoce avrebbe poi puntualizzato che il leader del Cremlino avrebbe presentato una proposta di pace all’Ucraina, senza avere una risposta positiva. “È importante ricordare che è l’Ucraina che ha rifiutato e continua a rifiutare i negoziati“, ha infatti sottolineato Peskov, ricordando che un decreto emanato dal presidente Zelensky avrebbe vietato qualunque tipo di contatto tra le due Nazioni, ma omettendo che la richiesta di pace di Putin non sarebbe stata accettata perché prevedeva la cessione di quattro Regioni dell’Ucraina.

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