Trump-Musk, gelo totale: nessuna telefonata in vista

Scontro tra poteri forti: accuse pesanti, silenzi strategici e uno scenario in movimento anche per l’Italia

3 Min di lettura

È ormai scontro aperto tra Donald Trump ed Elon Musk. Un conflitto che intreccia politica, business, potere mediatico e controllo tecnologico, con ricadute potenzialmente rilevanti per gli equilibri istituzionali negli Stati Uniti e in Europa.

Il botta e risposta tra il tycoon repubblicano e il patron di Tesla e SpaceX si è infiammato nelle ultime ore, con accuse incrociate di “follia” e “segreti inconfessabili”. Musk ha affermato che il nome di Trump sarebbe contenuto nei file mai resi pubblici sull’indagine Epstein, mentre l’ex presidente lo ha definito “impazzito” e ha minacciato la revoca di contratti e fondi federali alle sue aziende.

Nessuna telefonata prevista, ma la Casa Bianca osserva

Fonti dell’amministrazione hanno smentito a Reuters la possibilità di una telefonata chiarificatrice tra i due. La portavoce Karoline Leavitt ha definito “spiacevole” l’uscita di Musk, minimizzando il caso e ribadendo la priorità dell’amministrazione sul “One Big Beautiful Bill”, il nuovo piano legislativo caro a Trump. Ma il gelo è evidente.

Le reazioni: l’Europa apre a Musk, l’Italia si divide

Intanto, l’Unione Europea lancia segnali distensivi verso Musk. “È il benvenuto”, ha dichiarato Paula Pinho, portavoce della Commissione, rispondendo a chi chiedeva se ci fossero contatti per l’espansione delle sue aziende nel continente. Un’apertura che assume peso politico in un momento in cui Musk è in rotta con Washington.

Anche in Italia, il caso ha avuto un’eco immediata. Il deputato Pd Andrea Casu ha attaccato duramente il governo Meloni, accusandolo di sottovalutare il rischio di dipendenza strategica da soggetti privati stranieri. “L’Italia deve costruire una propria alternativa satellitare europea, prima che sia troppo tardi”, ha dichiarato, criticando in particolare il Ddl Spazio, in arrivo al voto definitivo in Senato, che – a suo avviso – agevolerebbe l’ingresso di Starlink nella gestione delle comunicazioni ferroviarie.

La Cina si sfila: “Questione interna agli Stati Uniti”

Alla domanda su come Pechino stia osservando il caso, il portavoce del ministero degli Esteri cinese ha glissato: “È una questione interna agli Stati Uniti”. Un messaggio misurato ma eloquente, che conferma come la partita tra Musk e Trump abbia ormai una dimensione internazionale.

Il messaggio di Ackman: “Fate pace per il bene del Paese”

Nel mezzo, prova a inserirsi il finanziere Bill Ackman, noto sostenitore repubblicano, che da X (ex Twitter) ha invitato Trump e Musk alla riconciliazione “per il bene del nostro grande Paese”. Musk, con un laconico “Non hai torto”, ha lasciato uno spiraglio. Ma, al momento, la frattura sembra destinata a restare aperta.

Un conflitto che va ben oltre lo scontro tra due ego iper-mediatici. Dietro le quinte, c’è la partita per il controllo della tecnologia critica, dell’informazione e delle future infrastrutture digitali. Ed è su questo terreno che politica, istituzioni e alleanze internazionali dovranno presto prendere posizione.

© Riproduzione riservata

TAGGED:
Condividi questo Articolo
consorzio arcale