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Trump rivendica offensiva in Iran: “Erano a un passo dalla bomba nucleare”

Secondo il presidente Usa, Teheran non è più intenzionata a portare avanti questi piani, in quanto deve pensare a come ricostruire il proprio Paese e la propria economia. "L'ultima cosa che vogliono fare ora è pensare al nucleare. Devono rimettersi in sesto e in forma", ha dichiarato, per poi sostenere che l'attacco all'Iran potrebbe indurre anche altri Paese a porre fine alle ostilità con Israele

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Donald Trump ha rilasciato un’intervista esclusiva alla rete conservatrice Fox News, con cui ha affrontato e cercato di spiegare alcuni dei punti più complessi dei dossier su cui gli Stati Uniti si stanno concentrando. Dall’accordo sui dazi con l’Unione europea, passando per il cambio dei vertici della Fed (Federal reserve System), fino ad arrivare alla questione iraniana, il presidente Usa ha cercato di informare e rassicurare il popolo americano sui suoi prossimi passi.

Uno dei punti più discussi è stato ovviamente l’attacco alle centrali nucleari iraniane. Il titolare della Casa Bianca ha ribadito la necessità dell’intervento Usa, in quanto “l’Iran era vicino alla produzione della bomba atomica“. Il presidente non torna sui suoi passi e rivendica un’operazione che ha creato un certo scompiglio all’interno del Congresso americano, con i membri dell’opposizione che hanno valutato la possibilità dell’impeachment.

Sull’efficienza dell’attacco, Trump ha sostenuto che il programma nucleare iraniano è stato del tutto distrutto, al contrario di quanto sostenuto da alcune testate americane. “La bomba l’ha attraversato come se fosse burro, burro puro“, ha sostenuto, riferendosi all’impianto sotterraneo di Fordow, chiarendo che con il bombardamento sono concluse anche le ambizioni dello Stato islamico di procedere alla realizzazione di un’arma nucleare.

Secondo il presidente Usa, Teheran non è più intenzionata a portare avanti questi piani, in quanto deve pensare a come ricostruire il proprio Paese e la propria economia. “L’ultima cosa che vogliono fare ora è pensare al nucleare. Devono rimettersi in sesto e in forma“, ha dichiarato, per poi sostenere che l’attacco all’Iran potrebbe indurre anche altri Paese a porre fine alle ostilità con Israele e firmare un accordo con essa che ponga fine ai conflitti. Una sorta di esempio e una forma di protezione per lo Stato ebraico, che ha dimostrato ancora una volta di avere un alleato infallibile.

Trump: “Musk farà grandi cose, Powell è uno studio”

Tornando a questioni economiche, il Tycoon ha innanzitutto dichiarato di non essere convinto di firmare la legge di bilancio, la cosiddetta One big, beautifil bill prima del 4 luglio, come invece anticipato. Il documento ha diviso il senato Usa, creando anche qualche ostilità all’interno del partito repubblicano. Il magnate Elon Musk, ex dirigente del Dipartimenti per l’efficienza governativa l’ha definita “la fine del partito repubblicano“, oltre a parlare di un “disastro strategico per gli Usa“.

Donald Trump, presidente Usa
Donald Trump, presidente Usa

Nel corso dell’intervista, il presidente non si è mostrato particolarmente preoccupato ed ha anche evitato di attaccare direttamente Elon Musk, anche perché l’intervista è stata registrata prima dell’ultimo attacco dell’uomo più ricco del mondo. “Si tratta di una persona meravigliosa, farà grandi cose“, ha dichiarato, aggiungendo di non averlo sentito negli ultimi giorni.

Sul rinnovo della presidenza della Fed, in vista della scadenza del mandato di Powell, con cui Trump ha avuto duri screzi in passato, la risposta di Trump alle sue possibili scelte è stata durissima: “Chiunque tranne lui“. Il presidente ha duramente attaccato l’attuale presidente in quanto si sarebbe rifiutato di tagliare i tassi di interesse del Paese, come richiesto dalla Casa Bianca. “Powell è una persona stupida“, ha ribadito Trump, sottolineando di aver preso in considerazione tre figure che potrebbero sostituirlo nei prossimi mesi.

Trump: “Non servirà proroga per accordo con Europa”

Infine sulla questione dell’accordo sui dazi con l’Europa, Trump ha dichiarato di aver preso in considerazione la possibilità di posticipare l’ultimatum dopo il 9 luglio, ma di essere anche convinto che non servirà. “Abbiamo fatto un accordo sui dazi con la Cina e con la Gran Bretagna, stiamo lavorando a intese con tutti gli altri“, ha dichiarato, lasciando intendere che le due delegazioni possano essere vicine ad un accordo.

Una nuova speranza su cui al momento non ci sono certezze, ma che potrebbe riaprire ad uno scenario rincuorante. Nel corso del Consiglio Ue della scorsa settimana, la presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, ha annunciato di aver ricevuto la controproposta Usa sui dazi. La riservatezza sul dossier è massima e al momento, dunque, non vi sono notizie ufficiali sui prossimi passi del Vecchio e del Nuovo Continente.

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