Trump trasforma i dazi in un’arma, la Russia aperta al dialogo ma: “Azioni ostili non rimarranno impunite”

Il tentativo di porre fine al conflitto sarebbe un "favore" del Tycoon a Mosca, in quanto il conflitto non farà altro che peggiorare la situazione economica della Russia. Il messaggio ha ricevuto risposta dal portavoce russo, Dmitry Peskov, che afferma: "Aspettiamo segnali da Washington, che ancora non sono stati ricevuti"

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I dazi di Donald Trump, oltre ad essere una promessa, ora diventano un’arma nelle mani del Tycoon, che vuole utilizzarli come una vera e propria minaccia nei confronti della Russia di Vladimir Putin. “Se non ci sarà a breve un accordo con l’Ucraina non avrò altra scelta se non imporre più tasse, dazi e sanzioni“, ha infatti dichiarato oggi il miliardario sul suo profilo ufficiale sul social Truth. Le presunte sanzioni del neo presidente Usa farebbero riferimento a tutti i prodotti che la Russia esporta negli Stati Uniti e rischiano quindi di provocare un danno importante all’economia russa.

Proprio in questo senso, quindi, il Tycoon ha intenzione di fare pressioni sul titolare del Cremlino al fine di concludere entro il 2025 il conflitto contro Kiev, così da mantenere la promessa più volte ribadita nel corso della campagna elettorale.

La risposta dal Cremlino

In risposta alle dichiarazioni del neo presidente, si è espresso il portavoce Dmitry Peskov dichiarando che il Cremlino non vede nulla di nuovo nelle minacce di Trump di imporre nuove sanzioni e dazi alla Russia, in quanto già durante il suo primo mandato, il Tycoon “è stato il presidente che più spesso ha fatto ricorso a metodi sanzionatori“. Metodi, che secondo il portavoce di Putin, “piacciono e sono piaciuti” sempre a Trump.

Il portavoce di Vladimir Putin, Dmitry Peskov
Il portavoce di Vladimir Putin, Dmitry Peskov

Ad ogni modo, Peskov informa che la Russia rimarrebbe disposta “a un dialogo paritario e reciprocamente rispettoso” con gli Stati Uniti, esattamente come quello già avvenuto durante la prima presidenza trumpiana. Semplicemente, “aspettiamo segnali da Washington, che ancora non sono stati ricevuti“, afferma il portavoce del Cremlino, citato dall’agenzia Ria Novosti. Anche se, viene ricordato senza mezzi termini che tutte le azioni ostili che si riverseranno sulle attività russe in Occidente non rimarranno impunite.

Infatti, il titolare della Casa Bianca, ha spiegato il suo fine: “Non sto cercando di danneggiare la Russia“, mitigando quindi, almeno in parte, le sue dichiarazioni precedenti. Trump ha ricordato il grande passato che lega le due Nazioni e che ovviamente non vorrebbe rovinare aprendo una guerra commerciale. La minaccia di dazi e sanzioni, quindi, sembra quasi un tentativo di ricordare le sue promesse e di rilanciare la supremazia che al momento la sua posizione gli garantisce. Secondo il post del Tycoon, infatti, le nuove tasse colpirebbero anche le Nazioni partner di Mosca.

Trump: “Sto facendo un favore alla Russia

Non dobbiamo mai dimenticare che la Russia ci ha aiutato a vincere la Seconda Guerra Mondiale perdendo quasi 60 milioni di vite“, ha sottolineato Trump nel suo social, sottolineando, inoltre, come sia necessario porre fine alla “montatura della sinistra” che vede Mosca come nemica degli Stati Uniti. Trump, quindi, ha cercato di giustificare la sua mossa sostenendo che al momento l’economia russa non può continuare a sostenere il conflitto contro Kiev e che, quindi, è necessario procedere immediatamente con un accordo.

Anche Mosca, a detta di Peskov, non dimenticherà mai l’aiuto ricevuto dagli Usa nel corso della Seconda Guerra Mondiale e, anzi, il portavoce russo spera che il neo presidente “condividerà la gioia i celebrare l’80esimo anniversario della vittoria” sul nazifascismo con la Russia.

Il presidente eletto degli Usa, Donald Trump
Il presidente degli Usa, Donald Trump

Anche per questo motivo, il Tycoon prosegue mettendo in luce nuovamente come questo conflitto non avrebbe mai dovuto avere inizio e come, di conseguenza, non si sarebbe mai realizzato durante una sua presidenza: “Chiudila ora e ferma questa ridicola guerra! Non farà che peggiorare“. Non mancano, quindi, gli attacchi a Biden, nonostante ormai questo non ricopra più alcun ruolo nel governo Usa. “Portiamo questa guerra a una fine. Possiamo farlo nel modo facile o nel modo difficile e il modo facile è sempre quello migliore“, ha concluso il miliardario.

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