Trump accusa Harris: “Se vince, ci porterà in una guerra nucleare”

Trump prosegue con i suoi attacchi personali e politici verso la candidata dei democratici, mentre quest'ultima continua a raccogliere consensi in ambiti finora controllati dal repubblicano

Redazione
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Le campagne elettorali di Kamala Harris e Donald Trump proseguono, ciascuno con le proprie difficoltà, verso la Casa Bianca. I due candidati si trovano di fronte al grave ostacolo rappresentato dalla necessità di costruire un’agenda politica che non solo convinca i cittadini ma che allo stesso tempo debiliti quella dell’avversario. Il volto dei democratici lo sa bene, proprio a causa dei continui attacchi personali e politici che il miliardario americano continua a rivolgerle.

L’ultimo tentativo di screditare la vicepresidente di Joe Biden ha visto Trump cercare di convincere gli statunitensi che in caso di vittoria dei democratici, Harris non farà altro che portare il Paese in una terza guerra mondiale nucleare“. Un’accusa durissima, accompagnata poi dalla dichiarazione che la candidata dem “non sarà mai rispettata dai tiranni del mondo“. L’ex presidente Usa continua ad utilizzare i social per mandare messaggi alla popolazione, spesso rasentando i limiti del complottismo. Uno dei suoi ultimi post, infatti, attaccava duramente la rete mediatica Abc, sostenendo che questa fosse in qualche modo collusa con Kamala Harris.

Quest’ultima intanto continua il suo sprint verso la presidenza degli Stati Uniti. Sembrerebbe che la candidata dem abbia raccolto, dal giorno delle dimissioni di Joe Biden, 540 milioni di dollari donati dai suoi sostenitori. Un numero impressionante se si pensa che di questi, 12 milioni sono stati raccolti nel solo giorno della convention democratica. Resta da capire, se l’ottima partenza di Harris si tradurrà in una corsa perfetta verso la vittoria o se si concluderà con uno stop improvviso e la fine di tutte le speranze dei democratici.

Trump: “No al confronto presidenziale su Abc, è una rete tendenziosa

Donald Trump ha dichiarato di non voler prendere parte ad un confronto presidenziale con Kamala Harris se questo verrà ospitato dalla rete televisiva della Abc. “Perché dovrei fare il dibattito contro Kamala su quella rete?” si chiede il presidente sui social, per poi spiegare i motivi che lo hanno portato a prendere questa decisione. “Stamattina ho guardato le Fake news della ABC, sia la ridicola e tendenziosa intervista del giornalista Jonathan Carl a Tom Cotton (che è stato  fantastico!), sia il loro cosiddetto panel di odiatori di Trump” ha scritto il volto dei repubblicani, dichiarando che la rete non rispecchia i valori da lui impersonati.

Kamala Harris
Kamala Harris

Sarà la panelist Donna Brazil a fare le domande alla candidata marxista come ha fatto con la corrotta Hillary Clinton? La migliore amica di Kamala, che dirige la ABC,  farà altrettanto” ha continuato il presidente, poi sottolineare che un elemento critico in questa situazione è rappresentato proprio dal rifiuto di Harris di far ospitare il dibattito da Foz, Nbc, Cbs e Cnn.

Trump: “Musk non ha tempo per stare al governo

Il tycoon americano ha poi infranto i sogni dell’imprenditore sudafricano Elon Musk. Dopo essersi mostrato favorevole ad offrirgli un posto alla Casa Bianca, nel caso di una sua vittoria, ora Trump di tira indietro, rivedendo le sue affermazioni e contraddicendosi. Inizialmente l’ex presidente aveva dichiarato di essere più che pronto a collaborare con Musk nel governo, ritenendo un uomo geniale, ma solo nel caso in cui anche lui si fosse dichiarato disponibile.

Musk ha colto la palla la balzo, sostenendo di essere “disposto a servire“, e annunciando l’accettazione della proposta di Trump con la pubblicazione di un’immagine generata dall’IA che lo vedeva a capo di una sorta di ministero per ora inesistente. Le volontà di Musk, però, non saranno rispettate da Trump che ha dichiarato: “È alla guida di grandi aziende e non penso che possa essere nel governo. Lo metterei assolutamente nel governo, ma non so come potrebbe farlo con tutte le cose che ha. Potrebbe fare delle consulenze“.

La corsa di Harris alla conquista della Silicon Valley

Kamala Harris potrebbe essere riuscita a convincere i grandi produttori di Big Tech ad allinearsi al partito democratico. Sembrerebbe che la Silicon Valley stia pian piano lasciando il carro dei repubblicani per salire su quello dei democratici, come dimostrano le ingenti donazioni arrivate da Apple e Google. Se prima questo settore sembrava scettico nei confronti di Joe Biden, sembrerebbe che ora Harris stia suscitando in loro una certa fiducia.

Harris, inoltre, starebbe raccogliendo importanti successi tra le donne, grazie alla sua campagna pro aborto e favorevole alle pratica della fecondazione artificiale. Più complesso, invece, il rapporto con gli uomini della generazione Z, che vedono la campagna della candidata democratica troppo pericolosa per la loro mascolinità. Proprio su queste fasce della popolazione si giocherà la partita di Harris e Trump.

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