Dal Regno Unito arriva una novità importante nel panorama mediale nazionale. Questa mattina il fondo d’investimento statunitense RedBird Capital Partners ha annunciato di aver raggiunto un accordo preliminare per l’acquisizione del gruppo editoriale Telegraph Media Group, la società che detiene The Telegraph, una delle più famose testate d’Oltre-Manica, con 170 anni di storia.
L’acquisizione del Telegraph da parte del fondo RedBird
Redbird, proprietaria in Italia della squadra di calcio del Milan, acquisterà il giornale conservatore per circa 500 milioni di sterline – 595 milioni di euro. Una spesa che, in base a quanto specificato da una nota diffusa dal fondo, sarà “il più grande investimento” mai attuato da Redbird “nella stampa britannica in un decennio e inaugura una nuova era di crescita” per il Telegraph.
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Il gruppo editoriale Telegraph Media Group da circa due anni si trovava senza un vero proprietario ed era al centro di trattative, da quando i fratelli Barclay avevano deciso di vendere le quote della società per sopperire ai guai finanziari.
Nel 2023 la società era stata messa all’asta e, poi, acquistata dalla RedBird IMI, una joint venture fra RedBird Capital Partners e la società di Abu Dhabi International Media Investments. A controllare quest’ultima è lo sceicco Mansour bin Zayed al-Nahyan, che è anche il vicepresidente degli Emirati Arabi Uniti dal 2023 e uomo chiave della holding che detiene in Inghilterra il Manchester City.
I provvedimenti del governo Starmer sbloccano la trattativa
Nel Regno Unito la partecipazione emiratina nel Telegraph aveva causato critiche e preoccupazioni sull’indipendenza del giornale, visto il trattamento riservato ai giornalisti nel paese del Golfo. Per evitare eventuali episodi di censura dettate dal governo di Abu Dhabi, il governo britannico aveva varato una legge che non permetteva più a stati e a funzionari stranieri di detenere quote dirette di un giornale nazionale. International Media Investments era allora stata costretta a rinunciare alle proprie quote del quotidiano e a rimetterle sul mercato.
Ora la maggior parte delle quote verranno prelevate da RedBird Capital Partners, ma IMI potrebbe comunque rimanere come socio di minoranza, dal momento che ieri il governo Starmer ha annunciato una modifica della normativa per permettere a società estere di proprietà statale di possedere fino al 15% delle quote di testate giornalistiche.
La proprietà del Telegraph Media Group, dunque, rimarrà suddivisa tra Stati Uniti e Emirati Arabi Uniti, come lo era stata al momento dell’asta: al di là di qualche azionista minore britannico, il Regno Unito vede finire definitivamente uno dei suoi giornali più rappresentativi nelle mani di editori stranieri.
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