Thailandia, ergastolo per lo chef e youtuber spagnolo che nel 2023 uccise un chirurgo colombiano

Lo chef aveva conosciuto online il chirurgo plastico e lo aveva fatto a pezzi sull'isola di Koh Phangan dopo un approccio sessuale non desiderato

Redazione
4 Min di lettura

Il famoso chef e youtuber spagnolo Daniel Sancho Bronchalo è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio che commise nell’estate del 2023 sull’isola turistica di Koh Phangan, in Thailandia, ai danni del suo amico, il chirurgo plastico colombiano 44enne Edwin Arrieta Arteaga.

Bronchalo era celebre per i suoi video su Youtube in cui cucinava in diretta e proponeva ricette esotiche. È inoltre conosciuto anche per essere il figlio dell’attore spagnolo Rodolfo Sancho.

Thailandia, ergastolo per lo chef spagnolo
Thailandia, ergastolo per lo chef spagnolo

Thailandia, l’omicidio

I due si erano conosciuti online su Instagram per poi incontrarsi in Thailandia, sull’isola di Koh Phangan, dove si svolge il Full Moon Party, una festa psichedelica sulla spiaggia famosa in tutto il mondo. Oltre a passare le vacanze insieme, quella era anche un’occasione per parlare di business. Era il colombiano a pagare la vacanza dello chef e gli consentiva di usare la sua carta di credito. Aveva inoltre già aperto per lui un ristorante in Spagna.

Dopo il Full moon party, Arrieta tentò un approccio sessuale e Sancho reagì scaraventandolo a terra e aggredendolo fino alla morte. Una volta ucciso, sezionò il cadavere e lo distribuì in 14 sacchetti della spazzatura, per poi gettarli in mare e in una discarica. Infine andò a denunciare la scomparsa del colombiano. A incastrarlo alcune telecamere che lo avevano ripreso spingersi a largo su un kayak per buttare i sacchi. Mentre alcuni operatori della discarica avevano ritrovato gli altri sacchi.

Lo chef ha confessato di aver ucciso il colombiano per legittima difesa, a causa di un tentativo di violenza sessuale da parte dell’amico: “Sono colpevole, ma ero l’ostaggio di Edwin. Mi ha tenuto in ostaggio. Era una gabbia di vetro, ma era una gabbia. Mi ha fatto distruggere il rapporto con la mia ragazza, mi ha costretto a fare cose che non avrei mai fatto. Era ossessionato da me. Mi ha ingannato, mi ha fatto credere che quello che voleva era fare affari con me, mettere soldi nella società di cui sono socio”.

Diceva che avremmo fatto cose insieme, che saremmo andati in Messico, Cile, Colombia, per aprire un ristorante. Ma era tutta una bugia. L’unica cosa che voleva era che fossi il suo ragazzo. Ogni volta che cercavo di allontanarmi da lui, mi minacciava”.

Lo chef ha confessato l’omicidio, ma poi ha ritrattato. Lo smembramento del cadavere non è stato però parte della confessione, ma lo ha stabilito il processo. È stato quindi giudicato colpevole e la sentenza è per omicidio premeditato: nel processo è stato dimostrato infatti che lo spagnolo aveva acquistato coltelli, sacchetti di plastica e prodotti per la pulizia prima del crimine e li aveva tenuti nella stanza in cui è avvenuto l’omicidio. La condanna definitiva è quella dell’ergastolo, sebbene la Thailandia preveda ancora la pena di morte per alcuni reati, tra cui per l’omicidio premeditato.

La famiglia di Arrieta, prima del verdetto, aveva dichiarato di essere favorevole a una sentenza di ergastolo. La sorella della vittima Darling Arrieta, in un documentario della HBO sul caso, aveva dichiarato: “Lasciamolo in Thailandia in modo che possa prendersi il tempo, tutto il tempo che Dio gli dà per vivere, per pensare a ciò che ha fatto. Non ha solo smembrato mio fratello, ha smembrato una famiglia”. 

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