In Thailandia è appena stato eletto un nuovo primo ministro, per sostituire quello passato che è stato rimosso dalla Corte Costituzionale: Paetongtarn Shinawatra è la seconda donna al governo e il primo ministro più giovane di sempre. Viene da una famiglia che a sua volta è già stata al potere, infatti sia suo padre che sua zia hanno ricoperto il ruolo di premier.
Il precedente primo ministro Srettha Thavisin è stato cacciato dal potere mercoledì perché coinvolto in un caso che ha riportato il caos politico in Thailandia. Quattro dei cinque giudici hanno stabilito che Srettha ha violato i regolamenti scegliendo nel suo gabinetto un avvocato con una condanna penale, in una causa intentata da un gruppo di ex senatori nominati dall’ex giunta al potere. L’allontanamento di Srettha è stato l’ultimo step di una lunga battaglia tra i militari, l’establishment pro-radicale e i partiti populisti legati al padre di Paetongtarn.
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Thailandia, Paetongtarn Shinawatra ha 37 anni
La nuova premier 37enne Paetongtarn Shinawatra viene da una famiglia “d’arte” nel senso che alcuni dei suoi membri hanno già ricoperto ruoli in politica. Suo padre è il miliardario Thaksin Shinawatra, che è a sua volta stato primo ministro, e è un magnate delle telecomunicazioni e un tempo proprietario del Manchester City.
Anche sua zia Yingluck Shinawatra è stata premier, e più in specifico, la prima premier donna nella storia della Thailandia. Mentre la 37enne ha il privilegio di essere la premier thailandese più giovane nella storia del paese come monarchia costituzionale.
Paetongtarn è stata scelta ieri dal partito Pheu Thai come candidato sostitutivo a Srettha, anche perché nessun altro dei 10 partiti della coalizione che guida ha proposto un’alternativa. Bhumjaithai – il terzo partito in parlamento – ha dichiarato di aver “accettato di sostenere un candidato” del Pheu Thai nella votazione.
La 37enne è entrata in politica nel 2022 e prima si occupava della gestione dell’impero commerciale familiare. È stata una presenza importante durante la campagna elettorale nelle elezioni generali dell’anno scorso.
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