Nella notte tra venerdì e sabato, poco prima della mezzanotte il nord-ovest del Nepal è stato colpito da un violento terremoto. Le autorità nepalesi hanno inizialmente parlato una magnitudo 6.4, che poi è stato corretto dai dati dello US Geological Survey che ha confermato una magnitudo di 5.6.
Un sisma che ha comunque colpito un’estesa parte del territorio nell’ovest del Nepal e che è anche stata avvertita a Nuova Delhi, che dista in linea d’aria circa 800 chilometri.
L’epicentro è stato individuato a circa 42 chilometri da Jumla, nella provincia di Karnali e vicino al confine con il Tibet ed è stata registrata una profondità delle scosse di circa 18 chilometri. I più colpiti sono i distretti di Jajarkot e West Rukum, a causa della vicinanza con l’epicentro.
È il più potente terremoto registrato sul territorio nepalese dal 2015, quando si registrò una scossa di magnitudo 7.8, che provocò la morte di novemila persone.
Terremoto in Nepal: i danni
Sono molti gli edifici crollati a causa delle scosse, in particolare nei villaggi remoti del Nepal. I soccorritori sono stati immediatamente mobilitati e continuano a cercare di recarsi in tutte le zone colpite, anche grazie alla possibilità di muoversi con gli elicotteri. Infatti, molte località colpite dal territorio sono rimaste isolate dal resto della Regione, a causa di frane e crolli sulle strade.
Molti sono i soccorritori, che insieme ai civili, si sono mobilitati per cercare di ripulire le strade e i sentieri di montagna bloccati, così da permettere ai medici di raggiungere i feriti. Per ora il bilancio dei morti è fermo a 140 persone, ma sono ancora molte le località colpite e rimaste isolate. Secondo le autorità nepalesi è un numero che continuerà purtroppo ancora a salire.
A seguito della scossa iniziale, sono state registrate altre tre scosse, che hanno costretto la popolazione a dormire in strada.
Terremoto Nepal: le parole del primo ministro
Il primo ministro nepalese Pushpa Kamal Dahal ‘Prachanda’ ha voluto visitare personalmente Jajarkot, una delle località più vicine all’epicentro del terremoto, per vedere con i suoi occhi i danni provocati dal terremoto e cercare di portare conforto ai sopravvissuti.
Poco dopo la visita il premier ha dedicato alla Nazione un post su X, ex Twitter, in cui si è rivolto prima alle vittime per esprimere cordoglio, e poi ai politici del Paese, affinché rimangano uniti in questo periodo difficile: “Faccio appello a tutti i partiti politici e alla società civile affinché cooperino e collaborino in questo lavoro, informandoli che il governo è serio nel fornire soccorso alle vittime e nel curare i feriti”.
Il terremoto del 2015
Il 25 aprile 2015 il Paese ha registrato l’evento sismico più violento degli ultimi ottanta anni. La magnitudo fu di 7.8 e l’epicentro fu al sud-est di Lamjung. La scossa fu così potente che oltre ai danni gravi riportati dal Nepal, anche Cina, India, Bangladesh e Pakistan riportarono danni minori.
La scossa provocò novemila morti e distrusse la torre Dharahara a Katmandu, che faceva parte del patrimonio dell’UNESCO.