Non solo Uvalde e Buffalo: i numeri raccolti dal “Gun Violence Archive” raccontano di episodi di violenza in crescita costante
L’attacco alla Robb Elementary School a Uvalde, in Texas, arriva meno di due settimane dopo la strage di Buffalo, dove un bianco suprematista ha ucciso 10 persone in un supermercato. Entrambe gli attentatori avevano 18 anni e possedevano armi da fuoco, facilmente reperibili negli Stati Uniti. Se queste tragedie sono saltate agli occhi della cronaca, l’allarme che lancia “Gun Violence Archive”, organizzazione indipendente di raccolta dati, racconta di una realtà ancora più preoccupante: solo nel 2022, negli Stati Uniti, si sono verificate circa 212 stragi da armi da fuoco.
Da inizio anno fino al mese di maggio, la media è di circa dieci attacchi al giorno. La GVA conta solamente le sparatorie che hanno almeno quattro vittime, quindi il numero è certamente sottostimato rispetto alla realtà. La cultura delle armi è radicata negli Usa: nel 2021 si sono consumate ben 693 stragi, nel 2019 sono state 417.
Sandy Hooks, Orlando, Las Vegas: la storia si ripete
Uvalde e Buffalo sono solo due delle tragedie degli ultimi anni negli Stati Uniti. L’attacco alla Robb Elementary School, in cui hanno perso la vita 19 bambini e due insegnanti, è la seconda sparatoria in una scuola per numero di vittime.
La prima della triste classifica è la strage di Sandy Hooks, avvenuta il 14 dicembre 2012 a Sandy Hook, in Connecticut. Il ventenne Adam Lanza, dopo aver ucciso la madre, aprì il fuoco all’interno della scuola elementare della città, causando la morte di 27 persone, fra cui 20 bambini. Il ragazzo si è suicidato dopo aver compiuto la strage, prima dell’arrivo della polizia.
Non solo le scuole come teatri di orrore. La notte fra l’11 e il 12 giugno del 2016, il noto locale gay di Orlando, il Pulse, è stato colpito dalla furia terrorista di Omar Mateen. Nella discoteca erano presenti oltre 320 persone al momento della sparatoria, di cui 49 hanno perso la vita.
Alla base dell’attacco vi sarebbe l’omofobia di Mateen: il padre nei giorni successivi alla strage ha raccontato ai media di come il ragazzo fosse rimasto scandalizzato dal bacio di una coppia omosessuale per le strade di Miami.
La strage di Orlando ha ricevuto un’ampia risonanza non solo per l’efferatezza dei fatti, ma anche per la drammaticità con la quale si è svolta. Quando il killer ha sequestrato le vittime all’interno del Pulse, sono stati molti i messaggi degli ostaggi lanciati attraverso i social: richieste di aiuto, localizzazioni per rendere più veloci i soccorsi o disperati saluti ai propri genitori di ragazzi che pensavano di non uscire vivi dalla sparatoria.
L’attacco che ha registrato più vittime nella storia degli Stati Uniti è la strage di Las Vegas, avvenuta il 1° ottobre 2017 nella capitale del Nevada. L’attentatore, l’imprenditore Stephen Paddock, rinchiuso in una stanza al 32esimo piano dell’hotel di lusso Mandalay Bay, ha aperto il fuoco sulla piazza antistante l’albergo, nella quale si stava svolgendo un concerto. Il numero delle morti è 60, mentre i feriti sono 868.
La polizia ha raggiunto la stanza dell’hotel di Paddock due minuti dopo la fine degli spari, in seguito a non poche difficoltà nel localizzarla: in molti hanno pensato che, visto il festival canoro in corso, i colpi uditi fossero fuochi d’artificio.
Gli agenti hanno trovato l’attentatore senza vita, morto suicida, circondato da 23 armi da fuoco, fra pistole e fucili, tutte regolamente acquistate.