Il nuovo storico tentativo di mandare un razzo e una navicella di SpaceX nello spazio è fallito miseramente. L’azienda fondata da Elon Musk nel 2002 continua ad inseguire il sogno di portare l’uomo su Marte e di raccompagnarlo sulla Luna, ma finora nessuno dei suoi razzi è riuscito neanche a raggiungere l’orbita terrestre.
Ora Starship, la navicella spaziale più grande e potente del mondo, alta 121 metri e larga 9, sembra essere la favorita per raggiungere questo obiettivo, anche se a quanto pare ancora lontano. Oggi è stato tentato un nuovo lancio della navicella e del suo razzo Super Heavy ma a quanto pare qualcosa è andato storto.
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L’esplosivo lancio di Starship
Se qualcuno crede nei segni del destino, quello non è Elon Musk che, dopo il fallimentare lancio dello scorso aprile e il rinvio di ieri dovuto a problematiche tecniche, ha deciso di comunque di provare a far arrivare in orbita la sua Starship.
Il lancio di prova era previsto per ieri alle 14 ora italiana, dalla piattaforma di lancio di Boca Chica in Texas, ma è stato improvvisamente annullato. Come ha poi spiegato Musk sul suo profilo di X, il razzo presentava una problematica collegata ad un’aletta che andava sostituita. Forse un presagio? All’epoca non era dato saperlo.
Oggi però, alla stessa ora prefissata ieri, Starship ha iniziato il suo volo, ma non ha potuto concluderlo. A distanza di pochi minuti l’uno dall’altra sia Super Heavy che la navicella sono stati fatti esplodere, poiché il team di ingegneri di Space X ha perso i dati del secondo stadio di questo volo.
Una sorta di deja vu che ricorda il tentativo di lancio dello scorso aprile.
Il precedente delle esplosioni lo scorso aprile
Il primo tentativo di far arrivare Starship in orbita era avvenuto lo scorso aprile, ma aveva avuto risultati a di poco catastrofici. Pochi secondi dopo il lancio, nel momento in cui il razzo si sarebbe dovuto sganciare dalla navicella, entrambi sono stati fatti esplodere dagli ingegneri di Space X.
A quanto pare c’erano state troppe irregolarità già nei primi secondi del lancio, e per evitare conseguenze più danno è stato deciso di eliminare entrambe le parti. Il razzo, infatti avrebbe dovuto far ritorno in sicurezza verso Boca Chica, mentre Starship, dopo aver effettuato un interno giro orbitale della Terra sarebbe atterrata nell’Oceano Pacifico, nelle vicinanze delle Hawaii.
Per evitare che entrambi gli atterraggi potessero mettere in pericolo dei civili, è stato deciso di annullarli. Era, però, una possibilità che Space X aveva già preso in considerazione e per questo le esplosioni non sono state ritenute un fallimento.
Si immagina, infatti, che prima di poter riportare l’uomo sulla luna saranno necessari un centinaio di lanci di prova delle navicelle di Space X.
Gli investimenti della Nasa su Space X
Un terzo lancio è comunque previsto nel prossimo futuro, anche grazie agli ingenti investimenti della Nasa, l’agenzia spaziale statunitense, che ha deciso di iniziare una collaborazione con l’azienda di Elon Musk.
Ogni tentativo di portare una delle navicelle di Space X nello spazio permetterebbe infatti di accedere a nuovi dati che a loro volta aiuterebbero a comprendere i metodi per far arrivare l’uomo su Marte,
La Nasa ha investito circa quattro miliardi di dollari per contribuire a trasformare Starship in un lander lunare, che riporterà l’uomo finalmente sulla Luna dopo più di 50 anni, grazie alle missioni Artemis III e Artemis IV.
Quindi, Elon Musk riesce a trasformare anche le più grandi sconfitte in piccole vittorie.
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