Da oggi la Norvegia riconosce lo Stato palestinese. Di fatto, si tratta di un giorno speciale: “La Norvegia è stata uno dei più ferventi difensori di uno Stato palestinese per più di
30 anni“, ha dichiarato il ministro degli Esteri Espen Barth Eide in un comunicato. “Il giorno in cui la Norvegia riconosce ufficialmente la Palestina come Stato è un giorno speciale per le relazioni Norvegia-Palestina“.
La risoluzione della Spagna
Pedro Sanchez durante una seduta al Congresso spagnolo, dove ha discusso della situazione a Gaza, ha annunciato la decisione di riconoscere ufficialmente lo stato palestinese. Il primo ministro spagnolo ha criticato duramente la politica del premier israeliano Benjamin Netanyahu, accusandolo di mettere in pericolo la soluzione dei due Stati e di non avere alcun progetto di pace, bensì di aver causato solo “dolore e distruzione” nella Striscia di Gaza.
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Tuttavia, Sanchez ha anche precisato che il riconoscimento dello Stato palestinese non è un atto ostile a Israele o al suo popolo, né a favore di Hamas, e di essere pronto ad affrontare le conseguenze che potrebbero derivare da Tel Aviv a seguito di questa decisione. Il presidente del governo spagnolo ha sottolineato che la decisione di riconoscere lo Stato palestinese è stata concordata tra i due alleati del governo, il Psoe e Sumar, e riflette il sentimento comune dei cittadini spagnoli. Ha affermato: “Riconosceremo lo Stato della Palestina per pace, per coerenza e per giustizia“.
Sanchez ha evidenziato che questo riconoscimento è solo l’inizio e che continueranno a fare pressione sulla comunità internazionale per avanzare verso la soluzione dei due Stati, allineandosi così alla posizione assunta dal primo ministro irlandese Harris :”Il riconoscimento della Palestina è l’unica via possibile per la pace” e del norvegese Støre:”Non può esserci pace senza uno stato palestinese“.
Israele si scaglia contro gli amici della Palestina
La reazione di Israele è stata immediata: il ministro degli Esteri Israel Katz ha ordinato il ritorno immediato degli ambasciatori israeliani in Irlanda e Norvegia per consultazioni, criticando aspramente la decisione dei tre paesi. Katz ha dichiarato che Irlanda e Norvegia intendono inviare un messaggio secondo cui “il terrorismo paga“ e ha affermato che Israele è determinato a raggiungere i suoi obiettivi di sicurezza, tra cui la rimozione di Hamas e il ritorno dei cittadini rapiti. Ha concluso dicendo che Israele non sarà compiacente con chi minaccia la sua sovranità e sicurezza, e ha annunciato azioni simili nei confronti della Spagna: “La parata della stupidità irlandese-norvegese non ci scoraggia”.
Prima del riconoscimento da parte di Spagna, Irlanda e Norvegia (che non fa parte dell’Unione Europea), la Svezia era l’unico paese dell’UE ad aver riconosciuto lo Stato palestinese, nel 2014. Altri stati europei, tra cui Malta, Cipro, Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Romania e Bulgaria, avevano riconosciuto lo Stato palestinese prima di entrare nell’UE.
A livello globale, lo Stato di Palestina è riconosciuto da 142 paesi, circa il 70% dei membri delle Nazioni Unite, inclusa quasi tutta l’Asia, l’Africa e l’America Latina. Tuttavia, paesi come Stati Uniti, Canada, Giappone, Corea del Sud, Australia, Nuova Zelanda e Italia non riconoscono lo Stato palestinese, pur mantenendo relazioni diplomatiche con l’Autorità Nazionale Palestinese.
Le reazioni internazionali alla mossa spagnola, norvegese e irlandese
Il vicepremier e ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha ribadito che il riconoscimento dello Stato palestinese “non è un tabù“, ma ha sottolineato che ora non è il momento giusto per farlo. Ha affermato che il riconoscimento dovrebbe avvenire solo in presenza di un riconoscimento reciproco tra Palestina e Israele. Inoltre, per Tajani, la presenza del gruppo terroristico alla guida della nazione sarebbe incompatibile con il riconoscimento dello Stato: “non possiamo riconoscere uno Stato a guida di Hamas“.
Il ministro degli Esteri francese Stéphane Séjourné ha espresso una posizione simile, dichiarando che non ci sono le condizioni “in questo momento affinché questa decisione abbia un impatto reale” sul processo che punta alla soluzione dei due Stati. Séjourné ha affermato che la decisione deve essere adottata al momento giusto per avere un effetto significativo e ha sottolineato che, data la difficoltà degli Stati Uniti nel fare pressione su Israele, il riconoscimento da parte di pochi paesi europei potrebbe non avere il minimo effetto, anzi potrebbe privare l’Europa di uno strumento utile.
Il segretario generale della Lega degli Stati Arabi, Ahmed Aboul Gheit, ha accolto con favore il passo compiuto da Spagna, Irlanda e Norvegia verso il riconoscimento dello Stato palestinese. Aboul Gheit ha elogiato i tre paesi per la loro decisione coraggiosa e ha invitato altri paesi a seguire il loro esempio, congratulandosi con la Palestina per questo sviluppo positivo.
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