Siria, Netanyahu calma le acque: “Nessuna intenzione di scontrarci”

Il governo dello Stato ebraico ha approvato un piano per raddoppiare la popolazione delle Alture del Golan, scatenando una dura reazione da parte dello Stato islamico, che ha definito la decisione una "escalation pericolosa e senza precedenti"

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L’escalation della guerra civile in Siria, che ha portato alla caduta del regime di Basher al-Assad, preoccupa l’opinione pubblica internazionale, in particolare per la possibile influenza israeliana nella questione. Il governo dello Stato ebraico ha infatti approvato un piano per raddoppiare la popolazione delle Alture del Golan, ovvero i territori occupati e annessi al confine con la Siria, al fine di sviluppare demograficamente la Regione proprio alla luce della guerra presente nelle vicinanze di quei territori.

La notizia ha ovviamente scatenato una forte reazione da parte dello Stato islamico, ora nelle mani del gruppo jihadista filo-turco, Tahrir al-Sham. Il ministro degli Esteri del Paese ha infatti condannato duramente la decisione di Israele, definendola “una escalation pericolosa e senza precedenti“. Nella questione è quindi intervenuto personalmente il primo ministro dello Stato ebraico, Benjamin Netanyahu, nel tentativo di calmare la situazione delicatissima. “Israele non ha alcun interesse a scontrarsi con la Siria“, ha dichiarato il premier israeliano, cercando di porre fine alla questione.

Siria, la telefonata tra Trump e Netanyahu

Ieri sera, inoltre, si è tenuto un colloquio telefonico tra Netanyahu e il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, al fine di discutere della situazione attuale in Medio Oriente. Sembrerebbe che i due abbiano affrontato le possibilità legate alla liberazione degli ostaggi ancora nelle mani delle due parti e gli sviluppi regionali del conflitto. I due leader, inoltre, avrebbero discusso anche della complessa situazione siriana, ma al momento non vi sarebbero certezze su quanto dichiarato dalle due parti.

Il presidente eletto degli Usa, Donald Trump
Il presidente eletto degli Usa, Donald Trump

La telefonata è stata organizzata appositamente per precedere la visita in Israele di Adam Boehler, consigliere del tycoon, che dovrà tenere degli incontri in merito ad un possibile accordo per la liberazione degli ostaggi, tentando di porre fine ad una questione che ormai si sta protraendo da più di un anno. Netanyahu ha dichiarato che la conversazione è stataamichevole, molto piacevole e soprattutto importante” e che si è concentrata principalmente sulla volontà di Israele di continuare i suoi attacchi contro l’Iran, nel momento in cui il Paese dovesse tenti nuovamente di danneggiare lo Stato ebraico.

Dico a Hezbollah e all’Iran in termini inequivocabili: per impedirvi di farci del male, continueremo ad agire contro di voi per quanto necessario, in ogni luogo e in ogni momento“, ha poi dichiarato il primo ministro israeliano nel corso di una intervista video con la testata Times o Israel.

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