La Senna ha forse fatto la sua prima vittima: si tratta dell’atleta belga che si è ammalata di Escherichia Coli dopo aver nuotato nel fiume. Malattia da cui è scaturita la decisione del Belgio di ritirarsi dalla staffetta mista di questa mattina. Già all’inizio delle Olimpiadi, la qualità dell’acqua del fiume ha suscitato preoccupazioni, dopo le immagini degli atleti che vomitavano alla fine della prova di nuoto.
Senna, casi anche per Svizzera e Norvegia
Ma forse quello belga non è l’unico caso. Nell’ultimo report della Società Internazionale delle malattie infettive (ISID) sulle allerte sanitarie mondiali, gli esperti segnalano altre possibili “vittime” della Senna.
Secondo una segnalazione, anche la Svizzera avrebbe annunciato che una triatleta che aveva gareggiato nella Senna ha avuto un’infezione allo stomaco, aggiungendo poi che era impossibile dire con certezza se fosse collegato o meno alla gara. Infatti, la Svizzera aveva riferito che un nuotatore scelto per sostituire quello malato si era ritirato per una infezione gastrointestinale, anche se non aveva partecipato ad alcuna gara nel fiume.
Non solo la Svizzera, ma anche dalla delegazione della Norvegia sono giunte notizie che un’atleta si era sentito male il giorno dopo aver gareggiato e nuotato nella Senna. Inizialmente, si era pensato fosse la causa di un’intossicazione alimentare. Secondo Arild Tveiten, direttore sportivo della Federazione norvegese di triathlon, “la causa della malattia non era chiara”
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