La Russia ha accusato direttamente la Nato e i servizi segreti occidentali di essere coinvolti nella pianificazione dell’attacco ucraino nella regione russa di Kursk. Lo ha dichiarato il principale consigliere di Vladimir Putin, Nikolai Patrushev, come riporta l’agenzia Tass. Secondo Mosca, “è stato l’Occidente a portare al potere la giunta criminale in Ucraina” perché i Paesi della Nato avrebbero “inviato armi e istruttori militari in Ucraina, continuando a fornire informazioni di intelligence e controllando le azioni dei gruppi neonazisti“.
L’Italia fino a questo momento ha ribadito che l’utilizzo delle armi inviate a Kiev ha unicamente scopo difensivo, per cui queste non sono utilizzabili in territorio russo. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha infatti più volte sottolineato che “l’Italia non è in guerra con la Russia” ma riconosce il diritto dell’Ucraina di difendere la propria integrità territoriale. Il Cremlino, però, avrebbe contraddetto le parole del nostro Paese, sottolineando che le armi che Kiev sta utilizzando per la sua offensiva in territorio russo provengono dalle donazione dei Paesi dell’Alleanza atlantica.
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Ad aggravare la situazione, è giunta oggi la comunicazione del governo canadese che ha autorizzato l’Ucraina ad usare in territorio russo gli equipaggiamenti militari da loro donati. “Gli ucraini sanno come difendere il loro Paese“, ha dichiarato una portavoce del Dipartimento della Difesa, Andrée-Anne Poulin, sottolineando che il Canada “non impone restrizioni geografiche all’uso degli equipaggiamenti militari donati all’Ucraina“. Il Paese nordamericano ha inviato a Kiev otto carrarmati Leopard 2A4, decine di mezzi corazzati e centinaia di veicoli blindati.
L’avanzata ucraina in Russia prosegue
L’offensiva ucraina in territorio russo prosegue da ormai dieci giorni. Le truppe di Kiev continuano ad avanzare e sembrerebbe che circa 1100 chilometri quadrati di territorio siano interessati dai combattimenti. Tra gli obiettivi dei militari di Kiev ci sarebbe l’intenzione di impedire alla Russia di trasferire ulteriori unità nella regione di Donetsk e complicare la sua logistica militare. Proseguono in contemporanea le offensive russe in territorio ucraino, con l’obiettivo di destabilizzare i confini tra Russia e Ucraina.
Mosca ha dichiarato di aver riconquistato un villaggio nella regione di Kursk, precedentemente sotto il controllo di Kiev. Il presidente ucraino Zelensky ha invece dichiarato che le truppe ucraine hanno sotto controllo l’intera città russa di Sudzha, nell’oblast di Kursk, dove si sta istituendo un’amministrazione militare. Vista la complessità della situazione in Russia, il leader nordcoreano Kim Jong-Un avrebbe ribadito il suo impegno a “sviluppare le relazioni e la cooperazione” con la Russia, in un messaggio diretto al presidente Putin.
“I sentimenti amichevoli degli eserciti e dei popoli dei due paesi, forgiati e approfonditi nella sanguinosa lotta contro il nemico comune, servono come una potente forza trainante per sviluppare relazioni di amicizia e cooperazione in un partenariato strategico globale e in un cameratismo invincibile” avrebbe ricordato il leader della Corea del Nord. Preoccupano anche le tensioni tra Bielorussia e Ucraina, a causa delle dichiarazioni del presidente Lukashenko, che ha avvisato di un possibile attacco nucleare, nel caso in cui il suo Paese finisse sotto attacco.
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