A pochi mesi dall’anniversario dei tre anni di guerra sul suolo dell’Ucraina, la Russia continua a sconvolgere l’Est Europa, così come il resto del mondo, con pesanti attacchi nei confronti delle Regioni nemiche. A tre anni dall’inizio del conflitto, i missili continuano a cadere e i cittadini ucraini continuano a fuggire, nella speranza di non essere l’ennesimo nome sulla lista dei decessi provocati dal conflitto. Nella notte tra sabato e domenica, un nuovo attacco russo ha preso di mira le infrastrutture energetiche di Kiev, con l’obiettivo di indebolire il Paese nel periodo dei primi freddi.
Secondo quanto dichiarato dalle autorità ucraine, però, sembrerebbe che questo non sia una semplice offensiva. Si tratterebbe di “uno dei più potenti attacchi aerei lanciati dalla Russia“, ha infatti dichiarato il ministro degli Esteri ucraino, Andryi Sybiha, sottolineando che sono caduti droni e missili “contro città pacifiche, civili dormienti, infrastrutture essenziali“. Gli obiettivi degli attacchi, però, non sono state le strutture civili, anche se otto cittadini sono deceduti e circa una ventina sono rimasti feriti a causa di un frammento di drone che ha colpito una zona residenziale.
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La conseguenza più minacciosa causata da questo improvviso attacco è stata la decisione della Polonia, che confina a Sud-Est con l’Ucraina, di far levare in volo i suoi jet, pronti a rispondere nel caso in cui il massiccio attacco potesse in qualche modo mettere in pericolo i suoi confini. “Sono iniziate le operazioni da parte di aerei polacchi e alleati” ha infatti fatto sapere il Comando operativo polacco sulla piattaforma social X.
Russia, i timori della Polonia
La decisione della Polonia, che avrebbe fatto aumentare i timori di un’escalation del conflitto, sarebbe legata ai territori colpiti dall’attacco russo. Sembrerebbe che i droni e i missili di Mosca si siano concentrati su città e infrastrutture che si troverebbero pericolosamente vicine al territorio polacco. Nello specifico, le zone maggiormente colpite si troverebbero in Ucraina occidentale e nel Sud del Paese, sulle città di Zaporizhzhia, Odessa, Mykolaiv e Chernihiv.
La Polonia, dunque, per evitare che il massiccio attacco russo potesse di fatto mettere in pericolo la propria popolazione e le proprie infrastrutture, ha deciso di mobilitare “tutte le forze e le risorse disponibili“, al fine di “garantire la sicurezza nei settori adiacente alle aree minacciate“.
Le conseguenze dell’attacco russo in Ucraina
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha utilizzato il suo canale Telegram per chiarire che questa notte la Russia avrebbe “utilizzato droni di vario tipo, in particolare gli Shahed, ma anche missili da crociera, missili balistici e ipersonici Zirkon, Iskander e Kinzhal” per colpire obiettivi sul territorio di Kiev. Nello specifico, il leader ha dichiarato che sono stati lanciati 120 missili e 90 droni e che le forze di difesa ucraine ne avrebbero distrutti circa 140. Sarebbe stata colpita anche la capitale, Kiev, dove a causa di un esplosivo sarebbe scoppiato un incendio sul tetto di un edificio residenziale.
“L’obiettivo del nemico erano le nostre infrastrutture energetiche in tutto il Paese. Purtroppo, ci sono danni” ha proseguito il presidente, sottolineando inoltre che nella città di Mykolaiv sono state uccise due persone e altre sei sono rimaste ferite, tra cui due bambini. “Tutte le forze disponibili sono mobilitate per riparare i danni e ripristinare il servizio” ha proseguito Zelensky, ringraziando le forze di difesa del Paese per il lavoro svolto e per la protezione garantita al Paese.
In tutta risposta, il governatore della regione russa di Belgorod, Vyacheslav Gladkov, ha dichiarato che nelle ultime 24 ore l’Ucraina avrebbe lanciato 57 missili e 36 droni sul distretto da lui amministrato. “Gli insediamenti di Maisky, Malinovka e Oktyabrsky, i villaggi di Bessonovka, Vergilevka, Zhuravlyovka, Naumovka, Nikolskoye, Petrovka, Repnoye e Shchetinovka, così come la fattoria di Valkovksy, sono stati attaccati. Una struttura sociale, un’auto e una linea elettrica sono state danneggiate” si legge infatti in una nota rilasciata dal governatore russo.
Kiev annuncia la fine della cooperazione con Gazprom
L’attacco alle strutture energetiche ucraine è giunto all’alba della conclusione dell’accordo quinquennale sul transito del gas russo attraverso l’Ucraina verso l’Europa. Sembrerebbe che Kiev abbia dichiarato la sua intenzione di non continuare la cooperazione con Gazprom.
Questa decisione avrà profonde conseguenze sul mercato energetico europeo, visto che molti Paesi Ue sono ancora dipendenti dal gas russo. Non sono quindi escluse fluttuazioni nei prezzi dell’energia e conseguenze economiche sia per l’Europa che per la stessa Kiev. Per decenni, infatti, il sistema di trasporto del gas ucraino è stato un’arteria fondamentale per l’Unione europea, anche a seguito della decisione di della Russia di intraprendere rotte di trasporto alternative.
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