Il piano del riarmo europeo, inserito nel più grande dibattito sulla difesa comune, rischia di mettere il continente in una posizione piuttosto scomoda. La Russia, che osserva da lontano i passi compiuti dall’Ue e dai Paesi dell’area euroatlantica, ha infatti annunciato di voler procedere con una contromisura bilanciata rispetto a quanto deciso dall’Europa. “Il riarmo dell’Ue sta avvenendo principalmente contro la Russia, che potrebbe essere costretta ad adottare contromisure appropriate“, ha spiegato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov.
Mosca sarebbe infatti preoccupata dalle conseguenze che il rafforzamento della difesa europea porterebbe con sé, soprattutto in considerazione dei pericoli che potrebbe correre la Nazione russa. Proprio per questo, quindi, il Cremlino starebbe monitorando attentamente i passi in avanti che l’Europa sta compiendo, per comprendere in che modo rispondere. “Questa retorica e questi piani ostili a cui stiamo assistendo a Bruxelles e nelle capitali europee sono ovviamente in grave contrasto con lo spirito di ricerca di soluzioni pacifiche per la situazione in Ucraina“, ha poi tuonato Peskov, di fatto criticando le modalità con cui l’Europa starebbe gestendo la pacificazione di Kiev.
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Già negli scorsi giorni la Russia aveva sottolineato i timori nei confronti delle scelte europee, sottolineando che nessuna delle posizioni finora adottate sarebbe di fatto propensa ad un avvicinamento alla fine del conflitto. Una militarizzazione dell’Unione europea, infatti, potrebbe rendere più complessi i negoziati di pace e rendere più dura la posizione della Russia.
Trump: “Sedetevi al tavolo delle trattative subito, prima che sia troppo tardi”
Le parole della Russia, unite all’attacco brutale che questa notte ha colpito le infrastrutture energetiche di Kiev hanno convinto il presidente Usa, Donald Trump, a far sentire la sua voce anche a Mosca. L’Ucraina, infatti, non è l’unica Nazione che al momento deve temere la furia di The Donald. Il titolare della Casa Bianca ha sottolineando di voler prendere in considerazione “ampie sanzioni e dazi alla Russia“, almeno finché non saranno raggiunti il cessate il fuoco e un accordo finale sulla pace.
Trump ha poi evidenziato di aver dato vita a questa linea di pensiero dopo essersi reso conto che Mosca starebbe “martellando Kiev sul campo di battaglia“. Il post del presidente Usa, pubblicato sul suo social Truth, si è poi concluso con un chiaro monito alle due Nazioni interessate dal conflitto: “Sedetevi al tavolo subito, prima che sia troppo tardi. Grazie“. Una richiesta piuttosto dura che quindi si prefigge di convincere il Paese di Vladimir Putin a piegarsi alle richieste degli Usa, prima che la sua amministrazione decida di accettare provvedimenti che potrebbero rivelarsi deleteri per la Russia.
Salvini: “Quello che ci serve è investire in sicurezza nazionale”
Sulla questione si è poi inserito anche il leader della Lega Matteo Salvini, che da settimane ribadisce la sua contrarietà ai piani portati avanti dall’Ue, in particolare quelli proposti dal presidente francese, Emmanuel Macron. Il vicepremier non ritiene una scelta saggia quella di procedere alla formazione di un esercito europeo che possa intervenire sul territorio di Kiev, come già duramente ribadito nei giorni scorsi.
L’obiettivo da perseguire è quello di una pace stabile e duratura attraverso negoziati a cui prende parte la stessa ucraina. Serve poi la creazione di una sicurezza internazionale migliore, tramite l’acquisto di equipaggiamento, mezzi e personale per la guardia costiera, l’aviazione, la marina, l’esercito, la polizia, i carabinieri e in generale tutte le forze dell’ordine.
Allo stesso tempo, però, è necessario riflettere sulla proposta di un esercito europeo, così come è stata presentata da Macron. Secondo Salvini, dunque, si tratta di un piano che non dovrebbe essere messo in atto perché “un esercito comandato da quel matto di Macron che parla di guerra nucleare, mai“. Una posizione chiara e decisa che al momento sembra allineata con quella del premier, che ieri, a seguito del Consiglio europeo straordinario, ha sottolineato la sua contrarietà all’invio di truppe italiane a Kiev.
Schlein: “Il piano di riarmo va nella direzione sbagliata”
Lo stesso piano di riarmo è stato contestato dalla segretaria del Pd, Elly Schlein, che ha dichiarato di ritenere ben più utile “un salto in avanti verso la difesa comune europea“, che finora non è stato perseguito a causa della mancanza di volontà politica da parte degli Stati membri. Si tratterebbe di un piano ben diverso rispetto a quello proposto da Ursula Von der Leyen, in quanto prenderebbe in considerazione non solo la militarizzazione del continente ma anche altri spunti di difesa.
“Sarebbe un errore lasciare indietro tutte le altre priorità che sono state il cuore del Next Generation Eu. Manderemmo un messaggio sbagliato ai cittadini“, ha spiegato la segretaria del Pd, sottolineando che si tratta di una misura che non è efficiente, non aumenta l’interoperabilità e non aumenta la deterrenza.
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