Il Regno Unito e l’Unione europea ci riprovano dopo la Brexit del 2020. In un contesto geopolitico come quello attuale, la collaborazione e la vicinanza tra i Paesi occidentali sembra essere l’unico modo per sopravvivere agli attacchi esterni, che si tratti delle minacce russe o dei dazi americani.
Questa mattina la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, e il presidente del Consiglio Ue, Antonio Costa, sono volati a Londra per partecipare al vertice Ue-Regno Unito ospitato dal primo ministro Keir Starmer. Proprio nel corso del summit, sarebbe giunto il via libera formale dei 27 Paesi membri all’accordo tra le due forze, con l’obiettivo di creare un partenariato strategico che riguardi la sicurezza e la difesa, così come il commercio, la pesca e la mobilità giovanile.
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Un accordo a tutto tondo che sarebbe racchiuso in tre documenti, ovvero una dichiarazione congiunta, la partnership di sicurezza e difesa e un’intesa comune sulla cooperazione in diverse aree. L’intesa sarà firmata a Londra e, secondo una fonte Ue, rappresenta un accordo “equilibrato e favorevole per entrambe le parti“, tanto da rispettare tutte le richieste presentate dalle due parti prima dell’inizio dei colloqui.
Le reazioni all’accordo tra Regno Unito e Unione europea
La gioia e la soddisfazione dell’Ue non sono però condivise dalla leader dell’opposizione britannica, Kemi Badenoch. Il volto dei conservatori si è detta “molto preoccupata” per gli accordi presi questa mattina dal suo Paese, in quanto sarebbero contrari al salto nel vuoto compiuto dalla Gran Bretagna nel 2020. “Stiamo tornando ad essere soggetti alle regole di Bruxelles“, ha sostenuto Badenoch, sottolineando inoltre che, se si dovesse procedere ad un accordo anche sulla mobilità giovanile, allora “i timori di un ritorno alla libera circolazione non faranno che aumentare“.
Un punto di vista in parte condiviso anche dal leader del partito anti immigrazione Reform Uk, secondo cui questo accordo non farà altro che peggiorare le condizioni in cui versa il Paese. Nello specifico, secondo quanto scritto da Nigel Farage sui suoi social, l’intesa con l’Ue rischia di “porre fine all’industria della pesca britannica“, in riferimento alla decisione di aumentare fino al 2038 le intese sulla pesca, che prevedono la condivisione delle acque tra i due Paesi.
L’Ue, attraverso un suo funzionario, sottolinea come l’intesa raggiunta oggi sia invece un “nuovo capitolo” nelle relazioni tra Ue e e Regno Unito, finalizzato a rispondere ai bisogni di entrambe le realtà, rafforzando lo spirito europeo e soprattutto rendendo più competitive le produzioni provenienti dal Vecchio Continente.
Una serie di stoccate a cui però il primo ministro ha reagito con fermezza e convinzione, negando che l’accordo di partnership strategica tra Regno Unito e Ue rappresenti un passo indietro rispetto alla Brexit. Anzi, a detta di Starmer l’intesa raggiunta è “equilibrata” e comporta “enormi vantaggi” per il Regno Unito, basati su tre principi: riduzione delle bollette, creazione di più posti di lavoro e controllo delle frontiere. Starmer ha sottolineato che “la maggior parte delle persone che si lamentano dell’accordo” lo fanno “prima di sapere una sola parola” del suo contenuto.
A fare eco alle parole del primo ministro, il Presidente della Commissione von der Leyen che ha tenuto a precisare che si tratta di un accordo fra due partner, “amici e alleati sovrani“, identificando nell’intesa un nuovo inizio per vecchi amici.
Von der Leyen stava rispondendo a una domanda sulla Brexit, la cui ombra si staglia ancora sul rapporto tra Ue e Regno Unito. La maggior parte delle domande della stampa britannica rivolte ai leader presenti riguardava la possibile perdita di sovranità da parte di Londra come conseguenza di questo accordo. “È proprio perché il Regno Unito è un Paese sovrano che può sviluppare accordi come questo“, ha controbattuto la presidente dell’esecutivo Ue, evidenziando che le regole e le procedure sono concordate da ambo le parti e che i temi su cui le due entità vogliono aumentare la cooperazione, tra cui difesa, energia e flussi commerciali, sono di interesse reciproco.
I nuovi accordi tra Ue e Regno Unito: cosa prevedono
Gli accordi raggiunti oggi, quindi, promettono di rinforzare sia i rapporti sia la potenza delle due parti in causa. I negoziatori europei e britannici avrebbero dato l’un l’altro filo da torcere sulle richieste, ma sarebbero riusciti comunque a raggiungere un’intesa finalizzata a soddisfare entrambe le realtà.
Nello specifico, il primo punto discusso ha riguarda un possibile patto sulla sicurezza tra Londra e Bruxelles, la cui urgenza è dovuta alle tensioni internazionali in corso, in particolare in riferimento al conflitto in Ucraina. Un accordo fondamentale, che sembra essere il primo passo per un riavvicinamento sempre più concreto tra UK e Ue.
Il secondo documento è fondamentale in termini di commercio e produzione, in quanto prevede che fino al 2038 Ue e Gran Bretagna condivideranno le acque destinate alla pesca. Si tratta di un accordo fortemente voluto dalla Francia, raggiunto senza eccessive problematiche se non per la decisione del lasso di tempo da dedicare all’accordo.
Secondo Sky News, comunque, il partenariato non ridurrà la quota di pesca britannica, né aumenterà quella europea. Si tratta dunque di un patto egualitario, che però non convince le opposizioni inglesi. Nessun accordo preciso, invece, sul tema della circolazione di giovani europei in Gran Bretagna. Si prevede, infatti, che nei testi siano presenti riferimenti a soluzioni future, ma nessuna che sia immediata o specifica.
Il terzo documento, quindi, riguarda gli standard sanitari e fitosanitari degli alimentari scambiati tra Ue e Regno Unito, così da rendere più semplici gli scambi e maggiori i profitti per entrambe le parti. Nel corso della giornata è prevista una conferenza stampa congiunta tra Von der Leyen, Costa e Starmer, finalizzata alla presentazione delle tre intese che presto saranno siglate.
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