Parolin mette in dubbio armi a Israele e sostiene il piano di Trump: “Coinvolga palestinesi”

5 Min di lettura

Impotente” appare la comunità internazionale e non hanno fatto abbastanza i “Paesi in grado di influire veramente” per frenare “la carneficina in atto” a Gaza. Il cardinale Pietro Parolin torna a parlare della devastante guerra in Medio Oriente, alla vigilia del secondo anniversario dell’attacco “disumano” di Hamas contro Israele risalente al drammatico 7 ottobre 2023. Ai microfoni dell’Osservatore Romano, il Segretario di Stato della Santa Sede affronta ogni questione spinosa che orbita intorno alla dolorosa e intricata situazione che affligge israeliani e palestinesi e non esita a mettere i puntini sulle i dove lo ritiene necessario.

Il piano per la pace a Gaza redatto in 20 punti dal presidente a stelle e strisce, Donald Trump, per il porporato di Schiavon è da sostenere come, puntualizza, qualunque piano che “coinvolga il popolo palestinese nelle decisioni del proprio futuro“. Poi, non esista a sollevare come sia evidente che “la guerra perpetrata dall’esercito israeliano per sconfiggere i miliziani di Hamas non tiene conto che ha davanti una popolazione per lo più inerme e ridotta allo stremo delle forze, in un’area disseminata di case e di palazzi rasi al suolo: basta vedere le immagini aeree per rendersi conto di che cosa sia Gaza oggi“.

E in questo senso, il cardinale Parolin palesa anche come la comunità internazionale possa fare molto più di quanto abbia fatto e sta facendo e “non basta dire che è inaccettabile quanto avviene e poi continuare a permettere che avvenga“. Perché ci sarebbe, a detta del porporato, da interrogarsi sulla “liceità” del continuare a fornire armi che “vengono usate a discapito della popolazione civile“.

Al contempo però non lascia passare in sordina anche la gravità dell’attacco del 7 ottobre che sottolinea essere un “attacco terroristico compiuto da Hamas e da altre milizie contro migliaia di israeliani e di migranti residenti, molti dei quali civili, che stavano per celebrare il giorno della Simchat Torah, a conclusione della settimana della festa di Sukkot“, quindi è stato a maggior ragione “disumano e ingiustificabile“. Perché quella brutale violenza perpetrata nei confronti di “bambini donne, giovani, anziani, non può avere alcuna giustificazione. È stato un massacro indegno e – ripeto – disumano“.

Una valutazione equilibrata e pesata, quella del Segretario di Stato che denuncia aspramente gli episodi di antisemitismo che sono “una triste e altrettanto ingiustificata conseguenza” e che porta “chi si alimenta di queste cose ad attribuire agli ebrei in quanto tali la responsabilità per ciò che accade oggi a Gaza“. Ma in questa cornice dolorosa, Parolin identifica e ricorda la presenza anche di “tante voci di forte dissenso che si levano dal mondo ebraico contro la modalità con cui l’attuale governo israeliano ha operato e sta operando a Gaza e nel resto della Palestina dove – non dimentichiamolo – l’espansionismo spesso violento dei coloni vuole rendere impossibile la nascita di uno Stato Palestinese“.

E mentre ribadisce con fermezza che l’antisemitismo sia “un cancro da combattere e da estirpare“, il porporato di Schiavon ricorda che “nessun ebreo deve essere attaccato o discriminato in quanto ebreo, nessun palestinese per il fatto di essere tale deve essere attaccato o discriminato perché – come purtroppo si sente dire – “potenziale terrorista”“. Infatti, Parolin coglie anche il buono delle manifestazioni di piazza dei giorni passati in sostegno di Gaza: “Anche se a volte queste iniziative, a causa delle violenze di pochi facinorosi, rischiano di far passare a livello mediatico un messaggio sbagliato, mi colpisce positivamente la partecipazione alle manifestazioni, e l’impegno di tanti giovani. È il segno che non siamo condannati all’indifferenza“.

E se anche all’interno della Chiesa c’è chi sostiene che ci sarebbe il solo bisogno di pregare, Parolin spiega di trovare profondamente sbagliato “pensare che il nostro ruolo, come cristiani, sia quello di rinchiuderci nelle sagrestie“.

© Riproduzione riservata

TAGGED:
Condividi questo Articolo

Avvertenza legale sulle immagini

Alcune delle immagini pubblicate all’interno di questa testata giornalistica sono tratte da fonti online liberamente accessibili. Tali immagini non sono in alcun modo utilizzate per finalità commerciali e i relativi diritti restano di esclusiva titolarità dei rispettivi aventi diritto.

Nonostante le verifiche preventive effettuate dagli autori (incluse, a titolo esemplificativo, l’analisi di metadati, Exif, watermark, loghi o altri segni distintivi), qualora la pubblicazione di un contenuto grafico dovesse risultare lesiva di diritti di proprietà intellettuale o di altri diritti soggettivi, la redazione, su richiesta del titolare, si impegna a rimuoverlo immediatamente o, ove richiesto, a indicarne correttamente l’attribuzione.

Eventuali segnalazioni possono essere inoltrate all’indirizzo e-mail: proprietaintellettuale@ildifforme.it.

In caso di accertata violazione, la redazione adotterà senza indugio ogni misura necessaria alla cessazione della stessa.