Le piccole sarebbero state portate in una comunità tedesca residente in sud America da uno dei genitori
Due bambine tedesche sono ricercate dalle autorità del Paraguay dopo essere state rapite dai genitori per portarle in una comunità no vax. A renderlo noto è il commissario Mario Vallejos in una conferenza stampa insieme alla madre di una delle due bambine, la quale ha sporto denuncia.
Vallejos ha spiegato alla stampa che le due bambine, di 10 e 11 anni, sono state portate in Paraguay dal padre di una e dalla madre della seconda, senza il consenso degli altri due genitori.
Clara Magdalena Egler sarebbe stata accompagnata dal padre, Andreas Rainer Egler, in compagnia sua fidanzata, Anna Maria Scharpf. Con loro anche la figlia di Scharpf, Lara Valentina Blank.
L’avvocato della madre della bambina Egler racconta che all’origine del trasferimento della coppia, con il sequestro delle due figlie, ci sarebbe la volontà di unirsi a una comunità tedesca no vax trasferitasi in Paraguay durante la pandemia. Nessuno dei due genitori aveva permesso all’ex compagno di portare le figlie fuori dalla Germania. Secondo i registri di frontiera, però, le bambine avevano raggiunto il sud America il 27 novembre 2021 per essere state avvistate per l’ultima volta nel gennaio 2022. «Il pubblico ministero, attraverso la procura sulla tratta di persone e il dipartimento della polizia anti-sequetro, ha condotto la ricerca per cinque mesi senza alcun risultato», ammette la procuratrice Carina Sanchez. «Si tratta di un caso di violazione della potestà genitoriale e di rapimento – aggiunge l’avvocato Schultheiss – Entrambe le bambine sono ricercate dalla giustizia tedesca».
La comunità no vax in Paraguay
All’interno dei gruppi contro il vaccino del Covid-19, la comunità tedesca del Paraguay sarebbe molto nota.
Proprio il Paese del sud America è stato a lungo meta preferita dei no-vax della Germania grazie alle norme molto flessibili in materia di immigrazione. Nell’arco della pandemia, sono diverse le comunità che diffidano dei vaccini e promuovono lo sviluppo “mentale e spirituale lontano dalle abitudini europee”.
Una di queste era già salita nell’occhio di attenzione dei media: la “Parai’so Verde”, nei dintorni della località di Caazapà, a quattro ore dalla capitale. Fondata nel 2016 su iniziativa di una coppia di austriaci, raccoglie fino a 20mila migranti europei su un territorio di 16 mila chilometri quadrati. La comunità è dedicata agli “illuminati del mondo e alle persone provenienti da Germania, Austria e Svizzera”.