In Kazakistan il Pontefice apre la sessione plenaria del Congresso delle religioni mondiali e invoca: «Il mondo si desti contro i fondamentalismi»
Papa Francesco apre la sessione plenaria del Congresso dei Leader delle religioni mondiali e tradizionali in Kazakistan.
Nel suo discorso di esordio, il Pontefice ribadisce ai presenti la necessità di «purificarsi dalla presunzione di sentirci giusti e di non avere nulla da imparare dagli altri. Liberiamoci sale condizioni riduttive e rovinose che offendono Dio e sfigurano l’immagine dell’uomo attraverso estremismi e fondamentalismi».
Papa Francesco, toccando l’attuale tema della guerra, conferma: «Dio è pace e conduce sempre a lei, mai alla guerra. Noi dobbiamo impegnarci affinché i contatti si risolvano con gli unici mezzi Benedetti dal Cielo e degni dell’uomo, come l’incontro e il dialogo».
Bergoglio, poi, ricorda come la religione debba rispondere alla sete di pace del mondo. Solo la fraternità fra gli uomini può illuminare le scelte nei contesti di crisi – prosegue – per la protezione della democrazia e della concordia fra i popoli del mondo, le quali non devono essere abbandonate.
Il pontefice conclude il suo discorso di apertura: «Non permettiamo che il sacro venga inquinato dal profano, il sacro non sia il puntello del potere oppressivo. Invoco il momento, per i miei fratelli e sorelle, in cui si agisca da esempio per mostrare la religione limpida e autentica. Destiamoci contro quel fondamentalismo che inquina ogni credo».
Monito finale sulla guerra e i suoi risvolti: «Lasciamo che alcuni discorsi rimangano nei libri di Storia, difendiamo la pace con ogni mezzo possibile, con ogni mezzo offerto dal Credo».