Da domani in viaggio nella Repubblica Democratica del Congo e in Sud Sudan. L’incontro col Nunzio del Congo: “Paese di giovanissimi. Serve pace e aiuto”
Quattordici persone, tra cui un militare e un bambino di circa due anni, sono state uccise in un attacco dei terroristi islamici nella zona di Irumu, nella Repubblica Democratica del Congo orientale. E’ solo l’ultimo degli episodi sanguinosi nel Paese africano che domani accoglierà Papa Francesco.
Una visita per parlare di pace e curare le ferite di un popolo stretto tra conflitti e povertà, sfruttamento delle risorse e catastrofi climatiche. Francesco partirà domani mattina per Kinshasa e poi visiterà anche il Sud Sudan, il più giovane Paese del mondo che, poco dopo la sua indipendenza, nel 2011, ha vissuto una sanguinaria guerra civile ma ancora fatica a trovare una pacificazione.
Il tweet di Francesco: “Accompagnatemi con la preghiera”
“Domani partirò per un viaggio apostolico nella Repubblica Democratica del Congo e nella Repubblica del Sud Sudan. Saluto con affetto quelle care popolazioni che mi attendono. A tutti chiedo, per favore, di accompagnare questo viaggio con la preghiera”, ha chiesto Papa Francesco con un tweet.
“Congo paese di giovanissimi. Soffre, ed ha bisogno di aiuto e di pace”
Monsignor Ettore Balestrero, nunzio apostolico nella Repubblica Democratica del Congo, descrive così il contesto sociale che il Pontefice si troverà di fronte: “Il Congo soffre per la molta corruzione, c’è un alto tasso di povertà e ha un grande bisogno di pace, soprattutto nell’est del Paese”, ha detto ad Acs. “Poi ci sono le sfide della migrazione, dal momento che ci sono 5,5 milioni di sfollati interni e 500.000 rifugiati. È un Paese di giovanissimi: metà della popolazione 50 milioni di persone, ha meno di 18 anni. È molto ricco di risorse, con molti minerali fondamentali per la transizione ecologica. Il Congo ha bisogno di aiuto, di più sviluppo e di una coscienza democratica per crescere”, ha commentato il Nunzio.
L’incontro tra Papa e le vittime del Congo
Uno dei momenti più importanti sarà l’incontro, mercoledì 1 febbraio, tra il Papa e un gruppo di vittime provenienti dall’est del Paese. “Il Papa vuole manifestare la sua vicinanza, per tutte le sofferenze e le stragi avvenute qui negli ultimi trent’anni e che continuano a essere pane quotidiano. Il Papa vuole consolare, condannare questi attentati, chiedere perdono a Dio per tutte queste stragi, vuole invitare e incoraggiare tutti alla riconciliazione”.
Poi, in volo verso il Sudan
Dopo la tappa a Kinshasa, che comincia domani, il Papa il 3 febbraio volerà a Juba, la capitale del Sud Sudan, dove sarà accompagnato dal primate della Chiesa anglicana Justin Welby e dal moderatore della Chiesa di Scozia, Ian Greenshields.
Bergoglio farà ritorno in Vaticano domenica 5 febbraio.