Pakistan, minorenni vendute come spose per salvare il raccolto

Per frenare l’espansione di questa pratica, le organizzazioni locali come l’Ong Sujag Sansar, propongono alle famiglie un futuro diverso per le ragazze insegnando loro un mestiere

Redazione
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I fenomeni climatici intensi che in questo periodo dell’anno colpiscono il Pakistan hanno costretto alcuni cittadini a prendere una decisione difficile e disumana. Nel villaggio di Khan Mohammad Mallah, incastrato tra i fiumi Indo e Baluchistan, centinaia di ragazzine appena adolescenti sono vendute come spose in cambio di poche rupie, che però potrebbero salvare le loro famiglie dalla fame e dalla morte.

Infanzie distrutte e famiglie provate dalla povertà, che continuano ogni anno a subire le devastanti conseguenze dei monsoni che distruggono raccolti e anche vite. Sembrerebbe che durante quest’anno siano stati 45 i matrimoni combinati con ragazze minorenni, di cui un terzo concentrati nelle ultime settimane.

Shamila, 14 anni, e sua sorella Amina, 13 anni, sono solo due delle tante ragazze che, a causa della disperazione delle loro famiglie, sono costrette in spose a uomini molto più vecchi. In cambio della loro mano in matrimonio le loro famiglie riceveranno una dote pari a 200.000 rupie, circa 650 euro.

Il fenomeno è in crescita

Nonostante la legge pakistana non consenta i matrimoni ai minori di 18 anni, gli operatori delle Ong operanti in Pakistan hanno confermato che il fenomeno è in crescita. Questa sarebbe una delle conseguenze delle inondazioni del 2022, che hanno devastato la regione, lasciando la popolazione senza mezzi di sostentamento stabili.

L’agricoltura, fondamentale per l’economia locale, è stata gravemente compromessa, spingendo le famiglie a cercare soluzioni estreme. Tuttavia, il matrimonio non ha migliorato la situazione di queste giovani ragazze, che continuano a vivere in condizioni di grande precarietà. Molto spesso i mariti, in mancanza di lavoro, spingono le bambine a tornare nella casa d’origine spesso con i figli a seguito.

Prima dell’inondazione

La situazione era diversa prima dell’inondazione del 2022, poiché le famiglie non avevano bisogno di ricorrere alla pratica del matrimonio forzato delle minorenni. Le ragazze prima lavoravano nei campi, tessevano o coltivavano la terra. Da quando la situazione è cambiata le famiglie riescono a guadagnare al massimo 10.000-12.000 rupie, circa un euro, al giorno per sostentare una decina di persone.

L’Ong Sujag Sansar

Per frenare l’espansione di questa pratica, le organizzazioni locali come l’Ong Sujag Sansar propongono alle famiglie un futuro diverso per le ragazze insegnando loro un mestiere. Insieme al chierico mussulmano Talib Hussain sono incentrate nel convincere la popolazione ad evitare questa pratica. Come nel caso Mehtab Skeikh che, nonostante avesse il destino segnato, essendo stata già promessa in sposa, è riuscita a stravolgere la sua vita imparando a cucire potendo così contribuire all’economia domestica. Tuttavia, il cambiamento climatico e la mancanza di opportunità continuano a minacciare il futuro delle giovani donne in queste aree.

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