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Pace a Gaza, Israele fa chiarezza: “Il cessate il fuoco solo dopo la ratifica dell’accordo”

L'accordo che potrebbe essere siglato oggi riguarda una prima fase per la pacificazione della Striscia, consistente in un cessate il fuoco nel Paese e nella liberazione degli ostaggi vivi e morti ancora nelle mani di Hamas. Secondo il presidente Usa, Donald Trump, questa liberazione dovrebbe avvenire già lunedì, se non prima

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L’attesa cresce di minuto in minuto a Gaza, dove a momenti dovrebbe essere siglato l’accordo per la pace proposte da Donald Trump. L’intesa è stata raggiunta nella notte e fa riferimento ad una prima fase di cessate il fuoco e di rilascio dei 48 ostaggi ancora prigionieri.

La tregua resta comunque in bilico, anche in considerazione del fatto che Israele e Hamas non hanno ancora raggiunto un accordo sulla lista dei 1.950 prigionieri palestinesi che saranno rilasciati in cambio degli ostaggi israeliani. Prima del rilascio dei prigionieri, l’esercito israeliano dovrà ritirarsi fino allalinea gialla” stabilita dagli Stati Uniti, che segna la prima fase del ritiro dall’enclave.

In questo modo, le truppe israeliane potranno rimanere a Gaza entro un perimetro con una profondità di circa 1,5 chilometri nel punto più stretto e 6,5 chilometri nel punto più largo, garantendo quindi la presenza militare israeliana in quasi metà dell’enclave. Questo ritiro iniziale avverrà in modo che le milizie di Hamas possano localizzare tutti gli ostaggi.

Pace a Gaza, le reazioni di Israele

Intanto, giungono notizie tra loro in contrasto sul cessate il fuoco nella Striscia. Il media egiziano Al Qahera News, citato da Reuters, sostiene che al momento sia in vigore il cessate il fuoco nel territorio devastato di Gaza. Una notizia che però è stata smentita dallo stesso ufficio di Benjamin Netanyahu, primo ministro di Israele, che ha spiegato che la tregua entrerà in vigore solo dopo che l’accordo sarà ratificato dal governo israeliano.

Proprio su questo punto è tornato ad esprimersi il ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich, il quale ha annunciato di volersi opporre all’accordo sul cessate il fuoco a Gaza votando contro l’attuazione nel corso della riunione del governo. “C’è un’immensa paura delle conseguenze dello svuotamento delle prigioni e del rilascio della prossima generazione di leader terroristi che faranno tutto il possibile per continuare a  versare fiumi di sangue ebraico”, ha spiegato il ministro di estrema destra in riferimento allo scambio tra ostaggi e prigionieri. Dal suo punto di vista, ogni festeggiamento per questo accordo sarebbe un comportamento “miope“.

Pace a Gaza, in cosa consiste l’accordo odierno

L’accordo che potrebbe essere siglato oggi riguarda una prima fase per la pacificazione della Striscia, consistente in un cessate il fuoco nel Paese e nella liberazione degli ostaggi vivi e morti ancora nelle mani di Hamas. Secondo il presidente Usa, Donald Trump, questa liberazione dovrebbe avvenire già lunedì, se non prima.

Al momento non vi sono passi indietro da parte dell’organizzazione terroristica palestinese. “L‘organizzazione è pronta a mostrare grande flessibilità nei negoziati con Israele, in base al pano del presidente degli Stati Uniti“, hanno spiegato, chiarendo che il movimento è pronto ad affrontare quelle che ha definito “le fasi più difficili del piano“, ovvero il disarmo e l’esilio dei leader. Il gruppo ha comunque specificato che “il cessate il fuoco continuerà finché entrambe le parti manterranno il loro impegno“.

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