Il presidente ucraino Volodymir Zelensky è intervenuto nell‘assemblea generale dell’Onu per riportare l’attenzione sulla guerra nel suo territorio, allontanata dall’escalation in corso in Medio Oriente. Oggi il leader di Kiev incontrerà il presidente statunitense Joe Biden per illustrargli il suo “victory plan“, di cui ha già anticipato le linee generali ma non i dettagli.
Zelensky vuole la pace, ma non una imposta
Zelensky ha ottenuto l’attenzione dei leader quando ha dichiarato che, secondo le ultime informazioni ricevute dall’intelligenze, pare che la Russia “stia pianificando attacchi ai nostri impianti nucleari e alle loro infrastrutture”. Zelensky è stato applaudito quando ha affermato che nessun paese più dell’Ucraina vuole raggiungere la pace, ma che non accetterà mai “una pace imposta”, invitando le Nazioni Unite a essere veramente unite contro la Russia.
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Il presidente ucraino ha ricordato che in due anni e mezzo di guerra la Russia ha distrutto “l’80% del sistema energetico” del suo Paese, mentre le forze armate russe bombardano ogni giorno le centrali elettriche e idriche per “spezzare lo spirito
ucraino”, lasciando la popolazione al freddo e al buio con l’avvicinarsi dell’inverno per costringere Kiev alla resa.
Ricordando Chernobyl ha dichiarato che “qualsiasi incidente critico nel sistema energetico potrebbe portare a una catastrofe nucleare”, parlando della reale possibilità che questo accada nella centrale di Zaporizhzhia, occupata dalle forze russe. “Mosca deve capirlo e in parte dipende dalla vostra determinazione a fare pressione sull’aggressore”, ha incalzato il leader ucraino.
Martedì, davanti al Consiglio di sicurezza, Zelensky aveva esortato i leader a
forzare la Russia alla pace con Kiev. Il giorno dopo il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov in un’intervista alla Tass dopo il suo arrivo a New York ha replicato: “Raggiungeremo la vittoria, non abbiamo dubbi, l’Occidente deve capire che questa guerra sarà persa”.
Il victory plan
Oggi Zelensky incontrerà il presidente Usa Biden alla Casa Bianca per consegnargli il “victory plan”, di cui ha già anticipato le linee ma non i dettagli, per poi presentarlo separatamente a Kamala Harris. L’incontro previsto con Donald Trump sarebbe invece saltato, poiché il tycoon si sarebbe irritato per la visita del leader ucraino ad una fabbrica di munizioni a Scranton, città natale di Biden in Pennsylvania. Trump lo avrebbe definito “il più grande venditore della terra, ogni volta che viene a Washington se ne va con 60 miliardi di dollari” e si è definito “un grande amico di Putin”.
Il piano di Zelensky si concentra su cinque punti. Il primo di questi include ulteriori garanzie di sicurezza: l’Ucraina ha recentemente firmato impegni bilaterali a lungo termine con gli Usa e altri alleati occidentali, ma vuole altre garanzie, simili a quelle di mutua difesa che hanno i membri della Nato. Il secondo riguarda l’operazione a Kursk, in territorio russo, per indebolire il potere offensivo di Mosca nel Donbass.
Il terzo è la richiesta di armi specifiche avanzate e l’autorizzazione all’uso dei missili a lungo raggio per colpire la Russia più in profondità. Questa richiesta però viene presa con cautela perché Putin ha già dichiarato che in quel caso Mosca darà una risposta nucleare. Il quarto è lo sviluppo congiunto dell’economia ucraina insieme ai suoi partner e alle istituzioni multilaterali internazionali, a partire dal Fondo monetario. Nel piano si chiederebbe anche di accelerare la procedura per l’adesione dell’Ucraina all’Unione europea.
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