Nuova strage da parte di Israele, raid su una scuola UNRWA: i morti salgono a 45

Sale a 45 morti, secondo fonti di un ospedale a Gaza, il bilancio dell'attacco israeliano della notte scorsa contro una scuola dell'UNRWA che ospitava sfollati a Nuseirat, nella Striscia di Gaza centrale. Secondo i militari israeliani, la scuola era usata come rifugio da Hamas. L'ospedale dei Martiri di Al-Aqsa a Deir al-Balah ha fatto sapere di aver ricevuto "37 martiri" dall'attacco alla scuola dell'ONU, aggiornando così un precedente bilancio diffuso dall'ufficio stampa di Hamas

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Salgono a 45 i morti dall’attacco alla scuola dell’UNRWA a Nuseirat. La strage è stata rivendicata da Israele, dichiarando che nel sito operavano “terroristi di Hamas e della Jihad islamica che appartenevano alla Forza Nukhba“. Secondo il portavoce militare dell’IDF, “i terroristi avevano diretto terrore dall’area della scuola mentre la usavano come rifugio“. Prima dell’attacco, sono stati intrapresi passi per ridurre il rischio di danneggiare civili non coinvolti, incluse sorveglianza aerea e altre informazioni di intelligence.

Il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, ha dichiarato che almeno 36.586 persone sono state uccise nel territorio durante gli oltre sette mesi di guerra.

Israele circondato: Hezbollah attacca dal nord

Fonti di Hamas hanno espresso pessimismo riguardo alla possibilità di raggiungere un accordo di cessate il fuoco e di rilascio degli ostaggi con Israele. Lo ha riferito Haaretz, secondo cui Hamas, in una nota inviata alle fazioni palestinesi, sostiene che la proposta di Israele non rientra nella strategia lanciata dal presidente Joe Biden. Secondo la stessa fonte, che cita anche il canale saudita Asharq News, Israele sarebbe disposto ad attuare solo la prima fase della proposta, mantenendo la possibilità di riprendere i combattimenti con il suo esercito ancora a Gaza. Hamas avrebbe quindi chiesto ai mediatori di Qatar ed Egitto, alla presenza del capo della CIA William Burns, chiarimenti sulla corrispondenza tra la proposta di Biden e quella di Israele.

Israele, Joe Biden e Benjamin Netanyahu
Israele, Joe Biden e Benjamin Netanyahu

Mentre le trattative proseguono, le tensioni nella regione peggiorano continuamente. Un soldato riservista israeliano è stato ucciso ieri in un attacco con droni del movimento sciita libanese Hezbollah nel nord di Israele. Lo hanno reso noto oggi le forze di difesa israeliane. La vittima è stata identificata come Refael Kauders, 39 anni, di Tzur Hadassah. Secondo le prime valutazioni militari, due droni carichi di esplosivo hanno colpito a pochi minuti l’uno dall’altro nella città a maggioranza drusa di Hurfeish, situata a diversi chilometri dal confine con il Libano. Il secondo drone avrebbe preso di mira le squadre di soccorso arrivate per curare i feriti. Almeno dieci israeliani sono rimasti feriti nell’attacco, ha riferito l’IDF.

Netanyahu contrattacca Libano e Gaza

Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha dichiarato che Israele è pronto per un’azione molto forte nel Nord del Paese, a seguito di attacchi con droni da parte di Hezbollah. Il capo di stato maggiore israeliano, Herzi Halevi, ha affermato che l’esercito è pronto per una guerra in Libano e ha confermato che durante la notte sono stati colpiti due lanciarazzi di Hezbollah e tre strutture militari nelle aree di Zibqin, Ayta Ash Shab, Odaisseh, Blida e Markaba.

Hezbollah
Hezbollah

Nel frattempo, l’esercito israeliano ha annunciato di aver eliminato in uno scambio a fuoco “tre terroristi che si erano avvicinati” all’area di sicurezza nella zona di Rafah. Il portavoce militare ha aggiunto che i soldati all’opera in quell’area hanno “identificato numerosi sospetti che si stavano avvicinando al confine nel tentativo di attraversare la zona di sicurezza“. Due di loro sono stati “uccisi da un velivolo dell’IDF, mentre un altro “è stato eliminato dall’artiglieria”. Un quarto potrebbe essere riuscito a rientrare a Gaza, ma nessuno di loro è riuscito a varcare la recinzione costruita lungo la Striscia.

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