Netanyahu sull’operazione “Muro di ferro” in Cisgiordania: “Colpiti oltre 10 terroristi a Jenin”

L'operazione antiterrorismo, che ha visto dispiegarsi ieri colonne di mezzi militari israeliani sul territorio tra Giudea e Samaria, avrebbe portato allo smantellamento di numerosi esplosivi piazzati sulle strade e all'attacco aereo sui siti delle infrastrutture terroristiche

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Iniziata ieri, su indicazione del gabinetto politico-sicurezza, l’Idf, lo Shin Bet e la Polizia di Israele” e comunicata dal premier israeliano, Benjamin Netanyahu, l’operazione militare denominata Muro di ferro, avrebbe registrato già le prime vittime. Infatti, secondo quanto riferito dall’Idf, l’esercito israeliano, e l’Agenzia di sicurezza, Isa, in un comunicato congiunto pubblicato su Telegram, “le forze di sicurezza Israeliane hanno colpito oltre 10 terroristi“.

Il capo dello Stato ebraico aveva comunicato ieri l’inizio dell’operazione che si sta attuando nei territori occupati a Jenin con l’obiettivo di contrastare il terrorismo e che oggi le forze di sicurezza israeliane stanno portando avanti con attacchi aerei sui siti delle infrastrutture terroristiche oltre all’aver smantellato “numerosi esplosivi piazzati dai terroristi sulle strade“.

Si tratta di un ulteriore passo verso il raggiungimento dell’obiettivo che Israele si è prefissata, ossia quello che il primo ministro ha definito il rafforzamento della sicurezza nei territori della Cisgiordania, nello specifico, Giudea e Samaria. “Agiamo – prosegue stoico Netanyahu –in modo sistematico e deciso contro l’asse iraniano ovunque esso estenda le sue mani: a Gaza, in Libano, in Siria, in Yemen, in Giudea e Samaria“. Un monito del leader dello Stato ebraico che arriva dopo il faticoso accordo del cessate il fuoco tra Israele e Hamas nella Striscia, dove sono morti oltre 47mila palestinesi.

L’operazione lanciata dalle forze di sicurezza israeliane è stata descritta dal premier Netanyahu come “vasta e significativa” e punterà allo sradicamento del terrorismo in ogni sua forma e ovunque si trovi. Inoltre, secondo il quotidiano Times of Israel, citando una fonte militare, il raid in corso a Jenin potrebbe durare diversi giorni, mobilitando ingenti truppe, forze speciali e personale dell’intelligence.

L’esortazione di Hamas contro Netanyahu

Non è di certo mancata la controffensiva da parte di Hamas che, in una nota, ha prontamente esortato i palestinesi della Cisgiordania a intensificare la resistenza contro le forse israeliane, chiedendo una mobilitazione generale e lo scontro contro “la diffusa aggressione dell’occupazione a Jenin e il sostegno dei combattenti della resistenza per affrontare l’oppressione sionista“.

Perché Netanyahu ha attuato “Muro di Ferro”

L’atmosfera tra le forze militari israeliane e i militanti locali si fa sempre più tesa, mentre il bilancio delle vittime dell’operazione terrestre è destinato a salire. L’operazione “Muro di Ferro” lanciata dalle Idf e dallo Shin Bet e comunicata da Netanyahu in uno dei 19 campi profughi della Cisgiordania costruiti dopo la creazione di Israele nel 1948 per ospitare i palestinesi sfollati, avrebbe provocato almeno 10 morti e 35 feriti. Perché attaccare un campo profughi? Israele considera tali spot come centri di resistenza armata palestinese all’occupazione israeliana nonché un focolaio di attività terroristiche.

Questo primo attacco compiuto, inoltre, è avvenuto nel momento di un’operazione israeliana estremamente importante per l’appunto contro gruppi terroristici palestinesi ed è scattato il giorno seguente allo scoppio di una bomba in strada che avrebbe provocato l’uccisione di un soldato riservista israeliano e il ferimento di altri quattro militari, tra cui un alto ufficiale, attualmente in gravi condizioni.

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